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Schilpario, riaprono le miniere. Con l’acqua delle gallerie la birra Fréra

Dopo sette mesi di chiusura, nei giorni scorsi a Schilpario sono state riaperte le miniere. Il parco minerario, posto dopo il paese salendo in direzione del Passo del Vivione, è tornato ad accogliere i visitatori, specialmente le famiglie.

«Fortunatamente dai primi di maggio tutti i musei hanno potuto riaprire, rispettando le norme anti-Covid – afferma Anselmo Agoni, della società Ski-mine -. Abbiamo quindi ripreso la nostra attività con le visite guidate all’interno della miniera Gaffione, attività che si svolge su prenotazione e con un numero limitato di persone. La durata è di circa un’ora e mezza».

Riaperta la miniera Gaffione a Schilpario

Novità di quest’anno: la birra Fréra realizzata con l’acqua della miniera e distribuita per ora solo in Val di Scalve.

«Non solo orzo e luppolo dei nostri campi – spiega Gabriele Fontana del birrificio agricolo Pagus -: il nostro birrificio agricolo con questo progetto si avvale anche di un altro ingrediente importante, un’acqua molto particolare».

Per la birra Fréra (miniera: traducendo dal dialetto all’italiano il termine fréra), viene prelevata l’acqua accumulata in un laghetto alimentato dalle gocce che cadono dalla volta di pietra della galleria.

«Con questa acqua abbiamo deciso di produrre una birra in stile “bitter” inglese – aggiunge Stefano Visinoni del birrificio agricolo Pagus -. Produzione e imbottigliamento avvengono a Rogno».

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