Sono molto conosciuti anche in Bergamasca, i Bandaliga. La tribute band di Ligabue è stata spesso protagonista di serate in tante feste (quando ancora le feste si potevano fare). In attesa di poterli rivedere al più presto dal vivo, giovedì 6 maggio torna online “20 Di passione”, il film che racconta i 20 anni del gruppo piacentino.
La prima visione assoluta, giovedì 11 febbraio, ha ottenuto un successo straordinario in termini di visualizzazioni e di gradimento dell’opera. Numeri mai visti nel contesto di una tribute band: evidenziano una partecipazione di pubblico più ampia di quella formata da appassionati del genere e addetti ai lavori. Il film, scritto e diretto insieme a Niccolò Savinelli, ha evidentemente coinvolto sia curiosi sia una grande fascia di pubblico interessato alle suggestioni create da una storia da raccontare.
Film che raccontano le gesta di band leggendarie se ne trovano a plichi nel catalogo cinematografico mondiale, mentre film dedicati al fenomeno delle tribute band sono merce molto rara. La più nota ad oggi è la pellicola del 2001 “Rockstar”, ispirata alla storia di Chris Cole che dalla tribute band dei Judas Priest arriva a realizzare il sogno di diventarne il cantante. Una storia avvincente che tuttavia non si concentra sul fenomeno della tribute band se non marginalmente. Per la prima volta in Italia succede invece con la Bandaliga, che già nel 2015 fece parte di uno screening mondiale realizzato da Ansa Online nel quale si analizzava il fenomeno degli “impersonator” su scala mondiale.
La produzione del film vede la partecipazione di un team proveniente dal settore delle tribute band, scelta mirata per conferire alla storia una narrazione più ampia e fedele. Troviamo i componenti della Bandaliga per la sceneggiatura e EA Communication di Simone Solari per i dialoghi, Giordano Bruno (chitarra dei Vipers) di Futura Network per la messa in onda e Giorgio Terenziani (bassista dei Living Theory) per le strategie social. Una produzione che può definirsi con un vero e proprio pedigree di settore.
Ospiti del film i protagonisti, o almeno una parte rappresentativa, che ha costituito le tappe di 20 anni di Bandaliga, storie raccontate e vissute grazie al contributo di filmati d’epoca e non, materiale raccolto durante i decenni e scene girate più recentemente. Nonostante l’opera non voglia diventare un manifesto del momento attuale, nel quale la musica si trova dormiente a causa della pandemia (ne è la riprova il fatto che mai viene citato il Covid), il concetto del film vuole esaltare le caratteristiche umane e professionali di chi compone il settore del medio intrattenimento. Vuole anche disegnare un profilo poetico, quello di chi fa musica con l’entusiasmo di un adolescente, come nel caso della Bandaliga che da una stalla nelle campagne piacentine è arrivata a inserire nella band il chitarrista storico di Ligabue Max Cottafavi e a portare due componenti ad aprire un suo tour allo Stadio Olimpico di Roma.
Nel film emergono anche i legami della band piacentina con la Bergamasca. Si parla di un palco del territorio in cui il gruppo è stato più volte ospite e c’è Daniel Cerbone, titolare di vari locali (Xel, Hanga 73…) e che lavora da 21 anni con la band. Poi c’è il già citato Giordano Bruno. Infine, nota di colore che riguarda la Val Seriana: il chitarrista (e uno dei fondatori) della band Marco Bruschi si è trasferito a vivere ad Albino.
Giovedì 6 maggio il film sarà trasmesso dalle 21,30 in diretta streaming dalla pagina Facebook della band. Una nota importante: non sarà più disponibile a partire dal termine della messa in onda.