Il futuro turistico del territorio alla luce della pandemia e della crisi ambientale: è il focus su cui sono stati avviati mercoledì 16 giugno a Clusone i lavori del “Laboratorio di idee. Verso il futuro condiviso del turismo nella Città di Clusone”.
Coinvolta nel progetto l’Università degli Studi di Bergamo, interessata da Promoserio e dal Comune di Clusone sul percorso ideato da Promoserio che vede la partecipazione anche di Turismo Pro Clusone.
Il primo incontro, andato in scena dalle 19 alle 22, ha visto il prezioso intervento della professoressa Federica Burini, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Planning and Management of Tourism Systems dell’Università degli Studi di Bergamo e di una quarantina di persone.
Con i lavori sono emersi alcuni punti di forza della cittadina come il ruolo nodale nella reticolarità del territorio, i servizi che vi sono presenti, il senso di appartenenza dei cittadini, ma anche alcuni spunti su cui lavorare come le opportunità determinate dallo smartworking, dal turismo di prossimità e dai nuovi bisogni dei potenziali turisti.
Il primo incontro è stato l’occasione per provocazioni e riflessioni. I prossimi continueranno con esperti incaricati da Promoserio sempre con il compito di coinvolgere gli abitanti. L’ultimo appuntamento sarà presieduto dalla professoressa Burini e sarà dedicato alla restituzione del lavoro e alla riflessione sugli step successivi.
“La partecipazione – rimarca Burini – è un punto di partenza indispensabile per la condivisione di un progetto futuro in ottica turistica e propedeutica ad un’azione condivisa”.
“Ringraziamo – afferma il presidente di Promoserio Maurizio Forchini – l’amministrazione Morstabilini e l’Università degli Studi di Bergamo con la sua qualificata e preziosa collaborazione, per avere aderito in modo convinto alla proposta di Promoserio di realizzare un piano sul turismo attraverso il metodo partecipativo che veda protagonisti gli abitanti e gli operatori di Clusone”.
“Il primo incontro – afferma il vicesindaco Roberto Balduzzi – è già stato un importante momento di confronto. Gli spunti di riflessione, che la professoressa Burini ha saputo lanciare, hanno dato modo a tutti noi di ragionare su temi anche complessi, sulla base della nostra personale esperienza e della vita quotidiana di ciascuno. La presenza di cittadini di varie fasce di età, di diversa appartenenza lavorativa o di diversa formazione è ciò che rende ancora più produttivo il confronto, la base dell’approccio partecipativo che abbiamo voluto darci. Siamo partiti con la spinta giusta”.
