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Dolore a Vertova per la tragedia in montagna sul Pizzo Redorta

Recuperato stamani il corpo dell’uomo di 72 anni di Vertova, Lionello Marinoni, caduto dalla cresta del Pizzo Redorta l’altro ieri (mercoledì 7 luglio). Condizioni meteorologiche favorevoli hanno consentito all’elisoccorso di Bergamo di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) di arrivare sul posto e completare l’intervento. L’operazione è avvenuta con il supporto di due tecnici Cnsas della Stazione di Valbondione, VI Delegazione Orobica.

Non è ancora chiara la dinamica. Quando è caduto si trovava con un gruppo di escursionisti. La centrale ha mandato subito sul posto l’elisoccorso ma le condizioni meteorologiche non consentivano l’avvicinamento, per la presenza di nebbia fitta.  

Allora l’elicottero di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) ha imbarcato e portato in quota quattro tecnici Cnsas della Stazione di Valbondione. La squadra ha raggiunto il punto dell’incidente. Un tecnico si è calato per circa 80 mt e le tracce individuate fanno ritenere che la caduta sia stata fatale. 

L’estrema pericolosità del luogo, caratterizzato dalla continua caduta di pietre all’interno del canale, non ha consentito il recupero immediato della persona precipitata: per motivi legati alla complessità della situazione, tra cui la salvaguardia dell’incolumità dei soccorritori, è quindi stato deciso di rinviare, attendendo un miglioramento delle condizioni meteo. 

Lionello era da anni in pensione. Aveva lavorato come parrucchiere a Vertova in un negozio in piazza San Marco. Appassionato di montagna era solito andarci due volte ogni settimana, in ogni periodo dell’anno. 

La salma è stata portata nella chiesa di Santa Croce nei pressi della stazione. Il funerale si terrà domani pomeriggio, sabato 10 luglio, alle ore 15, presso la chiesa parrocchiale di Vertova. Non vi sarà il corteo funebre. 

E’ la terza sciagura che tocca la comunità di Vertova in pochi mesi. A fine febbraio il 67enne Giovanni Battista Merelli in Presolana, nel mese di maggio il 46enne Oscar Cavagnis sul Gran Zebrù.  

“In pochi mesi tre vittime della montagna in un paese di poco più di 4500 abitanti – afferma il sindaco Orlando Gualdi – sembra una cosa assurda. Conoscevo Lionello in quanto è stato il mio parrucchiere. Mi dispiace moltissimo. Si tratta veramente di una brava persona. Quando è andato in pensione ha finalmente potuto dedicarsi alla sua passione. Purtroppo la montagna sembra volere ogni anno le sue vittime, ma per Vertova è un grande dolore. Vertova sta pagando un prezzo pesantissimo”.

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