Gente che lavora

Il cambiamento climatico coinvolge anche gli assicuratori

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Grandine come se fosse neve, fabbricati danneggiati, strade allagate, veicoli “bollati”, alberi abbattuti dal vento e danni da fenomeno elettrico. Eventi sempre più frequenti che evidenziano come il cambiamento climatico in corso coinvolga sempre più spesso anche la Valle Seriana.

«La scienza ci spiega che una serie di comportamenti legati a scelte umane quali l’uso di energia fossile e la deforestazione hanno contribuito all’aumento della concentrazione dei gas serra nell’atmosfera con un innalzamento della temperatura media del pianeta e, di conseguenza, gli eventi climatici di questo tipo sono sempre più frequenti», ci spiega Piergiorgio Stocchi, titolare dell’agenzia Stocchi assicurazioni di Clusone.

«Diversamente da altre tipologie di sinistri, questo tipo di eventi trova sfogo anche solo per brevi momenti, ma è in grado di colpire una pluralità di enti che sottopone ad un superlavoro le agenzie assicurative, gli studi peritali, le carrozzerie ed i riparatori in genere con forti carichi di lavoro improvvisi, come già accaduto nella nostra zona lo scorso 8 luglio. Oltre ovviamente ad un esborso in termini di sinistri che già dal 2016 al 2018 era più che raddoppiato e che oggi aumenta ancora di più con un’inevitabile revisione dei tassi e dei presidi tecnici basati su una storicità passata non più valida».

Soluzioni? «Le politiche mondiali, europee e nazionali possono agire in termini di “prevenzione” diminuendone le probabilità di accadimento mentre, a livello locale, si può agire in termini di “protezione” limitandone il più possibile la magnitudo ovvero l’entità dei danni conseguenti».

Qualche esempio? «Pensiamo alla progettazione di coperture e pluviali in modo da restare integri anche dopo eventi atmosferici intensi oppure alla manutenzione e alla pulizia regolare di tetti, pluviali, grondaie e fognature. O ancora alla valutazione altimetrica delle merci nelle aziende e all’eventuale installazione di reti di protezione per beni ed enti posti all’aperto».

Conclude Stocchi: «Anche in questo ambito, stiamo lavorando da tempo ad un progetto destinato alle imprese che le guidi verso una sempre più corretta analisi e gestione dei rischi, compreso quello climatico, prima ancora del trasferimento all’assicuratore».

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