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Altro che Halloween, Gandino riscopre in un libro le leggende gotiche popolari

Un attento lavoro di ricerca, utile ad evitare dubbie mode d’importazione e a valorizzare storia e tradizioni locali. Sabato 30 ottobre alle 20.45 presso le cantine del Convento delle Suore Orsoline di Gandino, la Pro Loco Gandino presenta un nuovo volume dedicato al folclore locale. Dopo i due libri editi negli ultimi anni, dedicati a proverbi e modi di dire in dialetto locale, il nuovo volume è frutto come i precedenti del lavoro del prof. Pietro Gelmi, studioso di storia locale, ed è arricchito dalle illustrazioni di Patrizia Maffeis. Raccoglie “Cinque leggende gotiche”, ovvero racconti improntati al tema della paura, tramandati nei paesi della Valle dalla tradizione orale delle famiglie.

“Ma c’è qualcosa di vero? – si chiede Gelmi nell’introduzione – Come la luna, la paura è la faccia nascosta del nostro essere. La cultura popolare è vastissima, più di quanto si possa immaginare, e il numero di leggende e racconti, partoriti dalla fertile fantasia di ignoti favellatori, lo è altrettanto. Tramandati oralmente, ogni narratore vi ha aggiunto o tolto qualche particolare, con la conseguenza che risulta molto arduo e spesso impossibile risalire alla versione originale. Possiamo quindi parlare di un’opera a più mani o meglio ancora collettiva, frutto di infinite superfetazioni. Ma è proprio questo che rende lo studio del folclore, di cui le leggende costituiscono la parte precipua, così affascinante e al tempo stesso intrigante”.

“Lo studioso di questo universo dalle mille sfaccettature – aggiunge Gelmi –  non si accontenta di ciò che viene raccontato e tramandato di generazione in generazione, ma ha la presunzione di risalire alle origini, o meglio di indagare quanto ci sia di vero e quanto di immaginario. È la missione che mi sono prefisso anch’io sondando il sottofondo dei cinque racconti gotici che offro al lettore, spero di suo gradimento. Gotici perché il loro comun denominatore è il macabro, l’elemento terrificante, l’atmosfera cupa, il senso di ribrezzo. Non posso dire di aver sempre colto ciò che cercavo, tuttavia quel poco che ho scoperto nel corso della mia ricerca, è molto eloquente”. Nel libro si raccontano le leggende (ben note in Val Gandino, soprattutto nella memoria dei più anziani) come quella legata al “prete Miliani”, probabile riferimento alla figura di don Battista Miliani (o Emiliani), cappellano e organista, nativo di Martinengo e giunto a Gandino nel 1603, poi morto tragicamente attorno al 1608. Nell’indice ci sono pure i racconti dedicati a “Il romito di San Gottardo” (chiesa a monte dell’abitato di Cirano), “L’ultimo swing” (legato alla trattoria Stella, un tempo posta al confine fra Leffe e Gandino), “La gatta nera dagli occhi di giada” (ambientato nel funesto periodo dell’influenza Spagnola alla fine della Grande Guerra) e “Sepolto vivo” legato ad una situazione di morte apparente, non poco frequente negli anni lontani. Il libro sarà disponibile presso l’Info Point di piazza Vittorio Veneto a Gandino (martedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12.30). Info al numero 338.2438613.

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