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Lago d’Iseo, raccolte 1.028 tonnellate di alghe e 540 tonnellate di legname

Lago d’Iseo: al 30 settembre sono state chiuse le operazioni annuali per il recupero di alghe e tronchi. Il presidente Rinaldi: “Grazie a MPL, che con interventi veloci ed efficaci riesce a garantire la sicurezza dei battelli della Navigazione Lago d’Iseo e delle imbarcazioni da diporto”. 

Al 30 settembre scorso, si sono chiuse le operazioni di recupero dallo specchio lacustre sebino del materiale galleggiante – alghe e legname – da parte della società MPL. Un’attività annuale, quella coordinata dall’Autorità di Bacino Lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro: il bilancio parla di 1.028 tonnellate di alghe (147 tonnellate in più rispetto al 2020) e di 540 tonnellate di legname (meno della metà se il dato viene confrontato con quello relativo allo scorso anno), recuperate dai “battelli spazzini” rispettivamente dalle aree del basso lago e della foce del fiume Oglio tra Costa Volpino e Pisogne.  

Il materiale recuperato viene trasportato e conferito in un’azienda bresciana per lo stoccaggio e lo smaltimento. 

“Ancora una volta – ha ribadito Alessio Rinaldi, Presidente di Autorità di bacino – devo ringraziare la società MPL per la presenza costante sul lago, al fine di risolvere i vari problemi derivanti dalla presenza del materiale in acqua, non ultimo il pericolo per la navigazione dei battelli e delle imbarcazioni di pescatori e turisti”. “I cambiamenti climatici in atto in questi anni – ha continuato – con temporali violenti ed improvvisi, e le temperature in rialzo dalla media stagionale estiva, ci obbligano a tenere sempre sotto osservazione qualsiasi situazione”. 

“Grazie ad una convenzione con la Provincia di Brescia – ha chiuso Rinaldi – che ha ottenuto un contributo di un milione di Euro dalla Regione Lombardia, riusciremo a breve a mettere a disposizione del lago altri mezzi, per potere essere maggiormente efficaci ogni volta che il problema si ripresenterà”. 

Le attività di recupero, trasporto e smaltimento del materiale prevedono ogni anno l’investimento di 450mila Euro, suddiviso in parti uguali tra le due provincie interessate e l’Autorità di Bacino.

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