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Lago d’Iseo: la Regione dà il via all’operazione “Gestione Rifiuti”

La problematica fu sollevata nel 2019: a largo di Tavernola Bergamasca furono rinvenute diverse tonnellate di materiale
in gomma, con tutta probabilità depositato abusivamente nel corso degli anni.

Montagne di rifiuti pericolosi, che ora Regione Lombardia intende analizzare e – se possibile – recuperare dal fondale per poi smaltirle nelle apposite sedi. Proprio per questo, il Pirellone ha stipulato uno schema di accordo di collaborazione con l’Autorità di Bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro: l’obiettivo è quello di iniziare un percorso al fine di trovare una soluzione per lo smaltimento del materiale. Sono stati messi a disposizione dell’ente 60mila Euro (su due annualità) per impostare un piano di indagine ambientale, eseguire gli opportuni monitoraggi e le analisi, valutare una possibile modalità di gestione dei rifiuti, sulla
base della minimizzazione dei rischi per l’ambiente acquatico. Infine, servirà identificare enti e/o figure di alto livello
tecnico scientifico necessari per fornire supporto nelle diverse fasi.

“Si tratta – ha commentato Alessio Rinaldi, presidente dell’Autorità di Bacino sebina – di un altro traguardo raggiunto
da parte di tutto il territorio. Si sono susseguiti incontri e contatti tra diversi enti, la Provincia di Bergamo, il comune di
Tavernola Bergamasca, l’Arpa Lombardia. Ancora una volta abbiamo dimostrato che la sinergia tra più soggetti puo’
portare a ottimi risultati anche nel settore ambientale”. “Ricordo – ha chiuso Rinaldi – che il settore in questione non è
di competenza di AdB, ma grazie agli accordi di programma è possibile attuare importanti azioni anche da parte nostra.
Questa, in modo particolare, è un’azione decisiva per il contenimento delle problematiche ambientali”.

Si tratta quindi di un primissimo passo verso la soluzione del problema: ancora non è possibile sapere se e come gli
scarti industriali verranno recuperati dal fondale del lago d’Iseo, quello che è certo è che lo studio di approfondimento
verrà presentato quanto prima agli enti preposti. Il passo successivo sarà quello di redigere lo studio di fattibilità e di
individuare le azioni da mettere in campo.

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