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10 anni senza Mario Merelli

Anche dieci anni dopo la triste notizia, il ricordo di Mario Merelli è ancora forte. L’alpinista di Valbondione, protagonista di importanti ascese sugli 8000 più duri del mondo, perse la vita sulle montagne di casa, mentre era intento a raggiungere Punta Scais il 18 gennaio 2012.

Oggi non solo resiste la memoria delle sue imprese sui tetti del mondo, ma anche quella dell’uomo dal cuore grande e attivo nel sociale.

Il volto di Mario Merelli sulla Rosa dei venti

A testimoniarlo è la sorella Raffaella. «Sicuramente il vuoto è ancora immenso – ci racconta la parente stretta -, in una giornata come quella di oggi riviviamo anche quei momenti così drammatici. Il dispiacere è forte, ma siamo pieni di orgoglio per le testimonianze di vicinanza che abbiamo ricevuto, anche dopo dieci anni. Abbiamo perso Mario presto, aveva ancora tanto da dare, ma siamo molto orgogliosi di avere avuto un fratello così. Non solo come alpinista, ma come persona».

«Il motto di mio fratello – ricorda Raffaella – era “l’important l’è ülìs bé, dòpo i laur i sa met a pòst” (l’importante è volersi bene, poi le cose si risolvono): questo per dare la misura di quanto Mario fosse positivo su tutto. Era un uomo che sapeva stare in compagnia, con la battuta e il sorriso pronti, proprio per questo nelle nostre vite ha fatto davvero la differenza non averlo più con noi. Un ringraziamento va a tutti quelli che ci sono vicini e ci aiutano a superare questi momenti e a farci sentire orgogliosi per quanto bene ha fatto».

Il sogno di Mario continua in Nepal

A Mario Merelli hanno intitolato gare, strutture (tra cui il palazzetto di Valbondione e il rifugio al Coca), ma una delle cose più importanti che resterà dopo di lui è il Kalika Hospital, ospedale aperto con l’amico Marco Zaffaroni a Dolpo, una delle zone più povere del Nepal. «Cerchiamo – aggiunge Raffaella – di portare avanti questo progetto, non senza fatiche per le difficoltà organizzative legate alla pandemia. Ma cercheremo di fare il possibile per tenerlo aperto in suo ricordo».

Mario Merelli
Merelli (a destra) e Zaffaroni davanti al Kalika hospital

 

Gli 8000 conquistati da Mario Merelli
2001 – Everest (8848 m) parete sud
2002 – Makalu (8472 m)
2003 – Kangchenjunga (8586 m)
2003 – Shisha Pangma (8012 m)
2004 – Everest (8848 m) parete nord
2005 – Annapurna (8091 m)
2005 – Broad Peak (8034 m)
2005 – Shisha Pangma (8012 m)
2006 – Gasherbrum II (8035 m)
2008 – Lhotse (8516 m)
2009 – Cho Oyu (8201 m)
2011 – Dhaulagiri (8167 m)

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