Questa mattina (martedì 12 aprile 2022) la visita a Clusone del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, il prof. Sergio Cavalieri, insieme al Pro Rettore con delega ai Rapporti con il Territorio Elisabetta Bani e ai professori Remo Morzenti Pellegrini (Rettore Emerito e clusonese), Fulvio Adobati (che dirige il corso di perfezionamento in “Valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali della montagna” con tre sedi territoriali, Sondrio, San Pellegrino e Clusone) e Federica Burini (presidente del Corso di Laurea Magistrale in Planning and Management of Tourism Systems dell’Università degli Studi di Bergamo coinvolta nelle attività che hanno portato alla stesura del progetto di sviluppo turistico di Clusone e responsabile scientifica del progetto Sportumanza).
Un’occasione con cui rinsaldare le relazioni anche dopo il passaggio di testimone al vertice dell’Ateneo orobico avvenuto alla fine di ottobre dello scorso anno. La delegazione dell’Università degli Studi di Bergamo è stata accolta dal sindaco di Clusone e a seguire è stata protagonista di altri incontri in alta ValSeriana.
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«Quella di questa mattina – ha detto Cavalieri – è stata una bellissima opportunità. Insieme alla delegata alla Terza missione e ai rapporti con il territorio Elisabetta Bani, alla professoressa Federica Burini e al professore Fulvio Adobati per apprezzare ulteriormente quanto di buono si sta facendo qui sul territorio in termini di progettualità condivisa con l’Università».
«Oggi – prosegue – incontriamo il sindaco di Clusone, il presidente della Comunità Montana e alcune realtà del mondo associazionistico della promozione del territorio per rinforzare ulteriormente i rapporti che stiamo portando avanti, i progetti e le iniziative. Faccio alcuni esempi, richiamando iniziative che vanno in continuità con quanto ha fatto il mio predecessore, il professore Remo Morzenti Pellegrini: vedi il progetto legato al corso di perfezionamento che consolideremo il prossimo anno coinvolgendo anche l’Università di Brescia. Abbracceremo in questo modo non soltanto la Valtellina, la Val Brembana e la ValSeriana, ma anche la Valcamonica. Oltre a questo (ndr. sempre a titolo esemplificativo), vorrei ricordare il progetto che è stato anche oggetto di un evento la scorsa settimana insieme agli studenti legato agli aspetti dell’interazione e integrazione del mondo dello sport e del marketing territoriale (Sportumanza). Una bellissima opportunità supportata anche da realtà del territorio, in primis Fassi Gru, ma anche da altre realtà del mondo delle associazioni, economico territoriale. Queste sono evidenze di come l’Università intenda non solo essere l’Università della città di Bergamo, ma anche dei territori. Per noi è fondamentale in questo momento cercare di condividere e portare avanti iniziative e progettualità con le varie realtà valligiane e delle comunità montane».
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«L’Università di Bergamo è un ateneo – ha detto Elisabetta Bani -che si caratterizza per essere un’università territoriale, cioè dotata di un forte rapporto con il proprio territorio. Questo non vuole dire essere un’università chiusa in un ambito ristretto, perché l’attività si rivolge anche fuori dal territorio e dal proprio territorio l’Università di Bergamo attinge una grande forza in termini di spunti di ricerca, di individuazione di buone pratiche e casi che possono diventare un modello anche per altri. Il nostro territorio è una forza per l’Università e l’Università è una forza per il territorio».
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«È stata l’occasione anche per condividere alcuni percorsi che già sono stati avviati nel passato e che oggi trovano completamento con la nuova Governance dell’Università oggi qui per confermare l’affiancamento in alcune attività»: ha detto il Rettore Emerito Remo Morzenti Pellegrini.
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