Proseguono le progettualità dell’Università degli Studi di Bergamo con studenti e docenti impegnati direttamente “sul campo” in montagna e al lavoro su idee innovative: è il caso del progetto Sportumanza.
Questa mattina (lunedì 4 aprile) a Castione della Presolana ha preso il via una settimana di approfondimenti nell’ambito della “Summer&Spring School Sportour” dal titolo “Sport Management & Marketing degli eventi sportivi per un turismo sostenibile”, un progetto sostenuto da Fassi Gru realizzato dall’Ateneo orobico con la sua Sdm – Scuola di Alta Formazione e in collaborazione con Confindustria Bergamo e Servizi Confindustria Bergamo.
Con la “Summer&Spring School Sportour”, avviata lo scorso 27 agosto presso La Ripa Boutique Hotel di Albino (visita l’articolo) i ragazzi hanno lavorato su tre idee (Seriana Open, Seriathlon e Sportumanza).
I tre progetti
Con Seriana Open alcuni studenti avevano ipotizzato di organizzare una tappa tutta green del World Padel Tour in Valseriana. Con Seriathlon si stava disegnando una prova particolare con una combinazione di discipline praticate sul territorio (arrampicata, parapendio e canyoning).
Sportumanza mira invece a riscoprire il fenomeno della transumanza e del pastoralismo in Valle Seriana, attraverso percorsi di trekking, arrampicata, mountain bike, orienteering notturno.
«Siamo arrivati ieri (domenica 3 aprile) a Castione della Presolana – spiega la professoressa Federica Burini coinvolta nel progetto come responsabile scientifica e presidente del Corso di Laurea Magistrale in Planning and Management of Tourism Systems presso l’Università degli Studi di Bergamo –, siamo ospitati al Grand Hotel Presolana all’interno di questo progetto finanziato da Giovanni Fassi, amministratore delegato di Fassi Group, che ha voluto devolvere risorse per la formazione dei nostri studenti sul management dello sport. L’Università degli Studi di Bergamo ha accolto con grande passione questa missione e quindi io, insieme ai miei colleghi Daniela Andreini, Antonio Borgogni e Stefano Tomelleri, abbiamo costituito questa scuola che sta dando tantissime soddisfazioni».
L’interdisciplinarietà come valore aggiunto
«Abbiamo 17 studenti – prosegue la docente Federica Burini – provenienti da 4 corsi tra lauree triennali e magistrali; tre tutor: due senior e uno junior (Sara Belotti, Matteo Berzi e Federico Grazioli). I ragazzi hanno realizzato un progetto che è stato scelto come il più promettente da Giovanni Fassi. Lavorano su Sportumanza: un’idea innovativa molto creativa che si sposa con la finalità su cui ci siamo concentrati con la Summer School di settembre, ovvero organizzare e gestire eventi sportivi che possano al contempo valorizzare i prodotti del territorio e i saperi delle comunità locali, oltre che innescare quel processo di rivitalizzazione della valle a cui noi da tempo stiamo puntando in Università. Le congiunture poi fanno in modo che questa idea sia in linea anche con quanto sta per avvenire nei nostri territori».
Un progetto in grado di unire i territori
«Ci troviamo a Lantana – conclude Burini – in questa località che sin dal Medioevo aveva un ruolo importante per la transumanza, i pastori partivano da qui per scendere lungo l’Oglio e arrivare nel territorio Bresciano, un primo link con Brescia e utile per lavorare con la prospettiva, perché no, di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023».
Giovedì 7 aprile è in programma l’evento conclusivo alla presenza del Rettore Sergio Cavalieri, imprenditori e istituzioni del territorio.