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Gorno: Società mineraria e popolazione si confrontano sulla riapertura delle miniere

Partecipato incontro presso la struttura dell’Area Feste del Comune di Gorno dove ieri sera (mercoledì 6 aprile 2022) la popolazione ha avuto l’occasione di incontrare i rappresentanti della società Energia Minerals, intenzionata a riaprire le miniere di Zinco tra la Val Parina e la Val del Riso.

Al tavolo dei relatori, insieme al sindaco di Gorno Giampiero Calegari, il gallese Geraint Harris, managing director della Energia Minerals Italia e l’admin assistant Erika Belotti. Un incontro in cui sono stati presentati diversi aspetti operativi della lavorazione e con il quale sono anche emerse le preoccupazioni della popolazione dell’abitato di Riso di Gorno, dove si è ipotizzato il transito di numerosi mezzi pesanti. Sono diversi i cittadini che hanno preso parola esternando timori e apprensioni.

«Nel giacimento sono state individuate 8 milioni di tonnellate di minerale – ha detto Harris -. I geologi hanno stimato anche altri 20 milioni. L’idea è di avviare una miniera con una durata di almeno 25 anni, ma potrebbe rimanere attiva per molto più tempo, anche 40 anni».

«Il progetto a cui stiamo lavorando mira alla riapertura della prima miniera di metalli in Italia dopo un periodo di circa 40 anni – ha detto Harris -. Ci chiamano “Australiani”, ma di “australiano” c’è ben poco, siamo per la maggior parte italiani. Altro aspetto da prendere in considerazione: negli ultimi 45 anni l’attività in miniera è cambiata molto. Oggi la miniera moderna è sicura per chi ci lavora e per l’ambiente. La nostra Società ha ripreso l’attività di ricerca dove erano arrivati i precedenti soggetti nel 1982. Oggi, dopo 7 anni, possiamo dire che c’è risorsa sufficiente per fare ripartire l’attività e per noi è importante riavviare la miniera di concerto con le comunità».

Presentati anche gli aspetti logistici

«La miniera con le attività di coltivazione sarà nella zona di Oltre il Colle, dove c’è il giacimento – ha spiegato il managing director -. La lavorazione sarà presso l’area industriale di Zorzone. Non verranno realizzate discariche per le code di lavorazione in esterna, come invece succedeva in passato. Non si prevedono nemmeno discariche di sterile. Si programma di sfruttare i vuoti della stessa miniera nel rispetto delle normative ambientali e di immettere sul mercato anche lo sterile».

Preoccupa il transito dei mezzi pesanti

Come in passato l’arteria di collegamento principale sarà il tunnel Riso-Parina in quanto l’idea è di trasportare il concentrato lavorato a Zorzone (e lo sterile) fino all’area di Riso. Sull’area di Riso ci sono ancora aspetti progettuali che vanno definiti soprattutto in relazione alle preoccupazioni dell’amministrazione comunale e dei residenti alimentate da quello che potrebbe essere un elevato numero di camion in transito, sia per il conferimento del lavorato, sia dello sterile.

«Lo sterile verrà trasportato lungo il tunnel riso Parina – ha detto Harris – e conferito a Riso, dove verrà caricato su camion per essere venduto o destinato ad altre cave del territorio. Una della criticità che conosciamo è l’impatto che possono avere i camion. Stiamo lavorando in accordo con il Comune per studiare insieme alternative a questo aspetto dei camion e dei trasporti». Traffico, rumore e polvere metterebbero a rischio la tranquillità che l’area ha conquistato nei decenni dopo la chiusura delle miniere.

Durante la serata sono state fatte alcune ipotesi, tutte ancora da valutare, tra cui la realizzazione di nastri trasportatori o l’impiego di preesistenti passaggi sotterranei con cui superare le abitazioni che insistono sull’area, evitando soluzioni semplicistiche che sposterebbero solo il problema più a valle. Nella zona di Riso, nei pressi dell’imbocco della miniera Monica, ci sarà un impianto per il trattamento e recupero delle acque.

L’amministrazione comunale ha riassunto tutti gli aspetti già segnalati alla società e al Ministero in relazione a quelle che dovrebbero essere le necessarie compensazioni per il territorio e la popolazione. Anche il rappresentante della minoranza Valter Quistini si è detto favorevole a quanto può portare occupazione, ma “più perentorio (‘tranchant’) sull’aspetto legato al passaggio dei camion”.

Al termine della presentazione gli amministratori comunali hanno proseguito il percorso di confronto con Harris. Si prevedono altri incontri e altre serate pubbliche con cui affrontare il tema con i cittadini del territorio. Società mineraria e amministrazione comunale si sono dichiarate aperte a continuare a dialogare.

«Per noi è importante che il nostro progetto sia accettato dalla comunità»: ha ribadito il rappresentate di Energia Minerals Italia.

Presentato anche il prospetto relativo all’occupazione. “Un’attività dalla durata di alcuni decenni richiede l’assunzione di personale locale, difficile pensare a manodopera proveniente dall’estero”

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