Ieri mercoledì 1° giugno, in forma privata, Amalia Mosconi Lanfranchi, presidentessa onoraria ANPI di Bergamo, ha ricevuto l’ultimo saluto al cimitero di Clusone. Amalia si è spenta all’età di 102 anni nella notte tra lunedì e martedì. All’ultimo saluto erano presenti il presidente provinciale Mauro Magistrati, il patriota Carlo Aresi e alcuni iscritti dell’Anpi particolarmente vicini ad Amalia.
«La sua lunga vita – si legge in un comunicato dell’ANPI Valgandino Sez. “Bepi Lanfranchi” – (era nata a Leffe il 10 febbraio 1920) è stata colma dell’impegno nel promuovere i valori conquistati dai partigiani e da quello richiesto per crescere i 3 figli avuti con Bepi (oltre al piccolo Maurizio, morto in fasce). Sarà nostro compito portare avanti la sua testimonianza e ci sarà occasione per ricordarla nelle nostre prossime iniziative».
«Vi lasciamo uno scritto di suo pugno – prosegue la comunicazione dell’ANPI Valgandino – che descrive la sua idea di collaborazione alla lotta: “Staffetta si diventa con il tempo, perché un po’ alla volta fai le cose e non sai nemmeno che fai la staffetta. Porti i biglietti, porti i messaggi e devi stare attenta a non parlare. C’erano momenti difficili, in cui dovevi pensare se muoverti in un modo o nell’altro. Dovevi incontrarti con persone che non avevi mai visto, quindi c’era l’incertezza di non rivolgerti alla persona giusta. Non è facile raccontare quante situazioni difficili e pericolose si venivano a creare, quante responsabilità c’erano, e quanta cautela si doveva avere nel parlare e nell’agire. La tensione, a volte la paura era tanta, ma tanta era anche la convinzione di ciò che ti impegnavi a fare”. Ciao Amalia, che la terra ti sia lieve».