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Con la Festa del Millennio a Clusone torna la dominazione veneziana

C’è una mattina a Clusone in cui il passato riprende vita. La storia torna sui suoi passi e s’insinua tra la notte e il giorno. Si chiama “Festa del Millennio” e permette di riavvolgere il nastro del tempo.

Quest’anno ha riportato la cittadina all’epoca della dominazione veneziana. “Viva San Marco. La Valle Seriana Superiore e Venezia”, il titolo della rievocazione storica itinerante, andata in scena a partire dalle 4 del mattino. Il Circolo Culturale Baradello, che cura la regia dell’evento, ha voluto ripercorrere gli anni della Serenissima, quando il Leone di San Marco ruggiva in Bergamasca.

«Il periodo preso in considerazione è quello che va dalla prima adesione del 1427-1428, fino alla fine del Cinquecento. Quindi l’inizio della dominazione veneziana – spiega Mino Scandella, da sempre anima del “Millennio” – . Le scene hanno illustrato da un lato la parte storica, dall’altro i risvolti vissuti dalla gente comune. Il primo periodo della Serenissima è stato infatti difficile per la gente della Valle Seriana Superiore e della Bergamasca».

Sette le scene rappresentate all’interno del centro storico. La rievocazione ha preso il via in piazza della Rocca, per poi proseguire nel parco Nastro Azzurro, lungo via Baldi fino al palazzo comunale e poi Corte e piazza Sant’Anna, palazzo Carrara Spinelli, piazza Orologio, il sagrato della basilica davanti alla Danza macabra e la basilica stessa.

«Abbiamo scelto alcuni episodi che sono documentati dagli affreschi del palazzo comunale, sulla chiesa di Sant’Anna e dalle opere d’arte nelle chiese clusonesi», aggiunge Mino Scandella. Un filo conduttore fortemente radicato nella storia, dunque. Ma, come da tradizione, anche condito da elementi di finzione, seppur verosimili, resi particolarmente vivaci dalla verve di alcuni attori. 

Oltre quaranta tra interpreti e figuranti hanno messo in scena i vari quadri. Circa 300, invece, le persone che hanno seguito le rievocazione. «Una partecipazione che non ci aspettavamo, siamo felicissimi – commenta Matteo Benzoni, giovane componente del Circolo Culturale Baradello, con Mino Scandella regista e conduttore della rappresentazione -. Per l’anno prossimo voglio lanciare un appello per i giovani e meno giovani a partecipare: è importante ripercorrere la nostra storia, ritrovare le nostre radici».

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