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Val Seriana, rientra l’allarme legionella

Nessun nuovo caso di legionella, nelle ultime due settimane, in Val Seriana. La conferma arriva dall’Agenzia di tutela della salute (Ats) di Bergamo che ha diffuso un comunicato per fare il punto della situazione.

«In riferimento al riscontro di casi di legionellosi nel comprensorio del Comune di Clusone ed altri comuni limitrofi (Ardesio, Cerete, Fino del Monte, Gazzaniga, Onore, Rovetta e Vertova ) – si legge – Ats Bergamo informa che, ad oggi (mercoledì 3 agosto, ndr), il numero di casi coinvolti è di 19 soggetti».

Ats aggiorna anche rispetto all’indagine epidemiologica avviata dopo la scoperta dei primi casi. «Gli operatori del Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria hanno eseguito campionamenti di acqua distribuita in tutte le abitazioni dei casi segnalati nonché di altre fonti potenzialmente considerabili come punto di esposizione alla malattia come fontane pubbliche, grandi impianti di trattamento aria presente negli esercizi commerciali della zona, impianti natatori e sportivi. Questa attività ha permesso di individuare alcune fonti in cui è stata riscontrata la presenza di Legionella pneumophila, sia in ambienti domestici (due), sia in strutture dotate di impianti di condizionamento/trattamento dell’aria (due).  A seguito di tale riscontro sono stati adottati provvedimenti per eliminare le fonti della possibile esposizione».

«Considerato che al momento sono più di due settimane che non vengono registrati nuovi casi, si ritiene che le indagini e le azioni adottate possano ritenersi corrette e capaci di limitare il perdurare della situazione epidemica – aggiunge l’Ats -. Stante le caratteristiche del patogeno responsabile del cluster epidemico osservato il livello di attenzione delle strutture sanitarie di diagnosi e cura rimane alto».

Il conseguimento di questi risultati è stato possibile grazie alla stretta collaborazione intercorsa tra Ats, Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est, Comuni, Regione Lombardia e Istituto Superiore di Sanità. «Ringrazio i colleghi della Asst Bergamo Est, e tutti i sindaci del territorio della alta Valle Seriana, per la costante e qualificata collaborazione con il nostro Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria nella gestione di un problema critico per la popolazione. Penso che l’esperienza maturata insieme su questo caso possa essere un modello che il nostro DIPS promuoverà qualora si dovessero presentare situazioni analoghe sul nostro territorio», dichiara il Direttore sanitario dell’Ats di Bergamo, Michele Sofia.

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