Sala Legrenzi gremita, a Clusone, per ascoltare Nando Pagnoncelli. Il ricercatore sociale e presidente di Ispsos Italia è stato protagonista dell’incontro che ha aperto la nuova stagione di appuntamenti dell’associazione culturale “Il Testimone”. La serata, dal titolo “Che cosa posso fare io per l’Italia?”, è iniziata con un’analisi dei risultati usciti dalle urne il 25 settembre.
Le ultime elezioni politiche sono state anche il tema dell’intervista che abbiamo realizzato con Pagnoncelli a margine dell’incontro, in cui il ricercatore ha sintetizzato i contenuti proposti in modo più approfondito durante la serata. Dalle urne, secondo Pagnoncelli, è emerso «l’ennesimo cambiamento che gli elettori hanno voluto esprimere. Il nostro è un paese dove si spostano milioni di voti, c’è un taso di volatilità elevatissimo. È un dato che ci dovrebbe far riflettere: se ci confrontiamo con altri paesi, soprattutto europei, spostamenti di voti di questa entità sono molto rari».
L’estrema volatilità del consenso viene associata da Pagnoncelli a una crescita dell’individualismo nel nostro Paese. «Negli ultimi anni le forze politiche e i leader sono guardati con attenzione fintanto che rispondono a bisogni individuali. È some se le motivazioni profonde non fossero legate a un equilibrio tra le legittime aspettative individuali e il benessere collettivo, ma prevalesse soltanto la prima istanza. Lo vediamo nelle curve di popolarità dei leader. Se nell’arco di qualche mese un leader non è in grado di soddisfare le aspettative individuali, molto frammentate e molto diversificate, l’elettore gli volta le spalle e cerca un’altra forza politica».
Nel video di Antenna2, l’intervista completa a Nando Pagnoncelli, in cui il ricercatore propone anche un’analisi dei motivi che portano sempre più persone a non votare:
A questo link il video YouTube con l’intera serata.
