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Giornata per le vittime della strada, l’Aci: «Responsabilità quando si guida»

L’attualità quotidiana in Italia mette in drammatico primo piano alcune emergenze, delle quali purtroppo si parla meno di quanto necessario, perché costano un intollerabile tributo di vite umane, di feriti e di danni a seguito di incidenti, dalle strade ai posti di lavoro.

Ogni giorno ci si impressiona un po’ sotto i colpi della cronaca, poi si torna alla normalità nella spirale di fatti incalzanti: non però nelle famiglie che restano colpite dai tragici avvenimenti, con vuoti incolmabili e conseguenze che segneranno spesso per sempre. Nel 2021, sulle strade della provincia di Bergamo, si sono registrati 2.414 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 33 decessi e 3.126 feriti. Sono numeri in sensibile aumento rispetto al 2020 quando erano rispettivamente 1.782, 26 decessi e 2.348 feriti.

Domenica 20 novembre si celebra la “Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada”, una ricorrenza importante e opportuna per considerare il tema urgente della responsabilità richiesta – e doverosa – da ogni utente della strada, da chi guida un qualsiasi mezzo ai pedoni che sono i più esposti e vulnerabili.

In campo nazionale la media giornaliera parla di 416 incidenti con 7,9 morti e 561 feriti. «È come una comunità lambita da fatti scatenati dalla strada – fa osservare il presidente dell’Automobile Club Bergamo, Valerio Bettoni –: messe assieme tutte queste cifre quotidiane diventerebbero una notizia da apertura di giornali e notiziari. In ordine sparso non suscitano la riflessione che dovrebbero invece innescare sui comportamenti di ogni cittadino quando si mette in strada. Davanti a questa realtà e con il moltiplicarsi del traffico, l’Aci si fa interprete dell’assoluta necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e lo attua con campagne informative e con un’educazione stradale per gli studenti, a maggior ragione quanti sono in prossimità della patente di guida. È un impegno che si protrae nel tempo e che non è venuto meno neppure in questi tre anni pesantemente segnati dal covid. La prevenzione è il primo mezzo per inculcare l’imperativo della responsabilità, dalla individuale alla collettiva».

In aggiunta ai comportamenti c’è anche l’obbligo dell’efficienza per i mezzi che ognuno guida, in particolare i veicoli a motore, perché anche questo è un aspetto fondamentale ai fini della sicurezza. Su questo insiste il direttore dell’Automobile Club di Bergamo, Giuseppe Pianura: «In vista della stagione invernale si consiglia di verificare attentamente lo stato di pneumatici, fari e tergicristalli della propria auto. Mettersi alla guida di un veicolo perfettamente funzionante significa infatti poter affrontare eventuali rischi in sicurezza. Un semplice gesto per la propria e l’altrui incolumità. Ogni vittima è una perdita per l’intera società, dobbiamo impegnarci tutti per raggiungere gli obiettivi di dimezzare queste cifre entro il 2030».

L’Aci ha messo in atto anche quest’anno una campagna di comunicazione dedicata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi relativi alla mobilità sicura per la prevenzione degli incidenti stradali. In particolare, è stato realizzato un video a forte impatto emotivo che ha lo scopo di far comprendere che anche ad una velocità di 50km/h la distrazione in auto può essere fatale.

Nella Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, con questo video, l’Automobile Club d’Italia intende sensibilizzare tutti sul rispetto delle regole del Codice stradale, qualunque veicolo si utilizzi per muoversi: a quattro o a due ruote. Nessuna distrazione è tollerabile nei conducenti e un supplemento di attenzione in generale si impone quando si guidano i cosiddetti mezzi per la “mobilità dolce”: il monopattino o la bicicletta. Mai dimenticare, poi, che in caso di incidente è il pedone ad avere la peggio.

«È necessario guidare sempre con prudenza. Non esiste una velocità sicura», conclude il presidente Bettoni.

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