Notizie

Clusone punta sull’ospitalità diffusa per le sue 1500 seconde case

C’è l’ospitalità diffusa nell’orizzonte turistico di Clusone. La cittadina si prepara a un cambio di passo sul fronte della ricettività. L’idea è puntare sul patrimonio di seconde case, anche per rilanciare il territorio. Il Comune, affiancato da OrobieStyle, ha così deciso di aderire al progetto Ospitar, promosso dalla Società Benefit di Trento Community Building Solutions (CBS). 

L’iniziativa è stata presentata nel corso di un incontro aperto a tutti, ma rivolto in particolare ai proprietari di seconde case. L’obiettivo del progetto, nelle parole del sindaco Massimo Morstabilini, è «far diventare Clusone una località turistica a tutti gli effetti».

«Uno dei punti focali è quello di incrementare una ricettività diversa. Le seconde case possono essere messe a servizio del turismo con la modalità dell’ospitalità diffusa», ha aggiunto il sindaco. «Tutto è partito grazie agli amici di OrobieStyle che hanno conosciuto il progetto Ospitar e l’hanno presentato agli amministratori del territorio. Il Comune è stato promotore e facilitatore, ma dopo questa sera si defila. Ora tocca ai proprietari».

Le persone che vorranno mettere a disposizione i propri immobili, oltre che su CBS, potranno contare su OrobieStyle. La community nata negli anni scorsi per rilanciare il territorio orobico all’insegna dell’eccellenza, punta ad essere «il braccio operativo del progetto», ha spiegato Giorgio Fardelli, uno dei fondatori. «Oltre a mantenere il collegamento fra gli amministratori e la società trentina, ci mettiamo a disposizione per la parte operativa (check in, check out, pulizie) nei comuni dove non ci sono associazioni che possono occuparsene». Perché l’ambizione è che a Clusone si aggiungano presto anche altri paesi della zona.

A svelare genesi e cuore del progetto è stato Francesco Gabbi, presidente di Cbs: «Ospitar nasce con l’obiettivo di valorizzare i territori, soprattutto quelli meno conosciuti e reclamizzati da un punto di vista turistico. Nel 2019 in Trentino abbiamo iniziato ad interrogarci sulla realtà di paesi che soffrivano per lo spopolamento e con un patrimonio immobiliare che rischiava di deperire».

La risposta al problema è stata individuata nell’ospitalità diffusa. «I turisti sono sempre più attenti a valori come la sostenibilità e l’autenticità, vanno alla scoperta di territori meno conosciuti. Il turismo intensivo sembra in crisi, viceversa il turismo sostenibile ed esperienziale si conferma come un modello di sviluppo per le aree interne».

Il primo comune ad aderire è stato Calceranica al Lago. Ora Ospitar è presente in 11 comuni del Trentino. Nel 2023 se ne aggiungeranno altri sette. In più, con Clusone, il modello comincia ad essere esportato anche fuori regione.

Il progetto si compone di tre passaggi. Il primo prevede uno studio preliminare per l’analisi del patrimonio immobiliare di seconde case (a Clusone già effettuato). Segue la raccolta preliminare di adesioni dei proprietari. Infine, la fase operativa per la messa a disposizione degli immobili.

Interessanti i numeri dello studio preliminare, strumento che resta comunque a disposizione del Comune, come ha sottolineato anche il sindaco. 

L’analisi ha evidenziato che Clusone può contare su un patrimonio di 1486 seconde case, concentrate soprattutto nella zona del centro storico e suddivise su 6789 proprietari. Il 72% dei proprietari ha una sola seconda casa. Ma il patrimonio è altamente frammentato. Ci sono addirittura immobili divisi fra una quarantina di proprietari, sebbene la maggior parte stia entro i 10 proprietari. Buona parte dei proprietari, circa il 45% del totale, risiede a Clusone o in comuni vicini. Per contro, il 48% dista più di 25 km. 

Come sottolineato da Anna Viganò, di CBS, «dallo studio è emerso che il contesto di Clusone ha valori da mettere in campo e una potenzialità forte di sviluppo per questo tipo di ospitalità diffusa».

Il modello di Ospitar prevede che le seconde case, quando non sono utilizzate dai proprietari, possano essere messe a disposizione dei turisti per affitti brevi o di più lungo periodo. CBS si mette a disposizione per affiancare i proprietari nella fase preliminare, negli adempimenti burocratici, ma anche nella gestione delle prenotazioni tramite le piattaforme online.

Il percorso di accompagnamento è stato spiegato da Ruggero Zanetti. Dopo una prima adesione (non impegnativa), segue un sopralluogo per la valutazione dell’immobile. A questo punto il percorso si sdoppia. Se l’immobile è già pronto per essere affittato, si prosegue per metterlo online. Se non è pronto, viene esaminata l’entità dei lavori necessari con successivo preventivo per l’adeguamento. Nel caso il proprietario decida di procedere, vengono eseguiti i lavori. E ci potrebbe essere anche la possibilità di accedere al credito agevolato in collaborazione con le banche del territorio.

Conclusa questa fase, si passa all’attivazione dell’immobile: registrazione, adempimenti burocratici, pubblicazione online con foto e descrizione, formazione dei proprietari per la gestione.

A proposito di gestione, i proprietari possono decidere se fare da soli o chiedere aiuto. In questo secondo caso si sono due possibilità. La formula “Light”, dove i proprietari si occupano solo del noleggio biancheria e delle pulizie, oppure la formula “All inclusive”, dove i proprietari affidano l’intero pacchetto.

Zanetti ha presentato anche una simulazione di ritorno economico. Un esempio basato su un’ipotesi di miniappartamento con una stanza da letto e un totale di due posti letto (due ospiti massimo). Con un tasso di occupazione del 38% (4 mesi su 12), il ricavo netto previsto è di circa 7.626 euro l’anno. Il ricavo netto con gestione esterna è invece di 5.483 euro con la soluzione “Light “(15% più Iva), 3.341 euro con la soluzione “All inclusive” (30% più Iva). 

Ora c’è da capire come risponderanno i proprietari di seconde case. I tempi prevedono la raccolta delle adesioni entro fine febbraio. Seguirà la valutazione delle domande. Entro primavera i sopralluoghi.

Condividi su:

Continua a leggere

Traffico e strade chiuse, pomeriggio di code sulla Statale della Val Seriana
Rogno, ragazza ferita in un incidente