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Carenza di medici nell’Alto Serio, ipotesi Cad a Gromo

Sala dell’oratorio gremita a Gromo per l’assemblea dedicata alla questione medici. Da fine gennaio, dopo le dimissioni del dottor Giuliano Barcella, nell’ambito che comprende i comuni di Gandellino, Gromo, Valbondione e Valgoglio è rimasto un solo medico di base. 1563 cittadini sono senza un medico di riferimento. L’Ats, nonostante i tentativi, non è riuscita a trovare un sostituto del dottor Barcella e ha messo in campo le soluzioni già adottate per altri territori della provincia alle prese con la carenza di medici. 

L’incontro di Gromo è stato convocato per spiegare la situazione, ma anche per raccogliere idee e proposte.

In apertura, il presidente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci Bergamo Est, Gabriele Cortesi, ha efficacemente sintetizzato il quadro generale: «Mancano medici e non si può obbligare un medico ad aprire l’ambulatorio in un determinato ambito». 

Nel dettaglio è poi entrato il direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute, Massimo Giupponi. Si è soffermato soprattutto sulle regole che disciplinano la medicina di territorio. «I medici di medicina generale non sono dipendenti del sistema sanitario – ha spiegato -. Sono liberi professionisti coinvolti nel sistema sanitario sulla base di un accordo collettivo nazionale. Possono aprire gli ambulatori dove ritengono sia più opportuno. L’Ats, al massimo, può introdurre nel bando per un ambito il vincolo di apertura in un determinato comune. Vincolo che va concordato con le organizzazioni sindacali».

Michele Sofia, direttore sanitario dell’Ats, ha sottolineato come la carenza di medici sia un problema diffuso anche oltre l’Alta Val Seriana. «In Lombardia – ha detto – mancano circa 1200 medici di medicina generale. In Bergamasca, nel secondo semestre del 2022, abbiamo avuto una media di 18.971 pazienti senza medico di riferimento».

Il direttore sanitario ha poi illustrato le soluzioni che l’Ats sta mettendo in campo per affrontare il problema, in particolare il progetto di Cad (Continuità assistenziale diurna) nella sua versione ordinaria (con un ambulatorio di riferimento, come a Castione) o diffusa (con i medici disponibili sul territorio). In particolare per Gandellino, Gromo, Valbondione e Valgoglio, «abbiamo chiesto ai medici di base dell’ambito Alta Val Seriana e Val di Scalve di ampliare le loro disponibilità sia per la Cad diffusa sia per la Cad ordinaria. Avremo un ulteriore incontro giovedì (16 febbraio, ndr) per verificare quanti di loro sono disponibili».

La parola è quindi passata al pubblico. È intervenuta l’ex sindaca di Gromo Ornella Pasini, a nome del gruppo che ha promosso nelle scorse settimane una raccolta firme. Ha consegnato le 1133 firme dei cittadini che hanno sostenuto la petizione per chiedere un tavolo d’urgenza di contrattazione. 

Ornella Pasini ha inoltre sollecitato il ripristino di alcuni servizi al punto erogativo di Gromo, «in primis la guardia medica da circa un anno spostata a Clusone». Altri cittadini hanno lamentato problemi e disagi dovuti alla carenza dei medici, altri hanno avanzato proposte. È emerso forte, in alcuni frangenti, il disappunto per la situazione che si è creata.

Il direttore generale di Ats ha infine fatto sintesi mettendo sul tavolo le ipotesi di lavoro. Ci sarà anzitutto da verificare la disponibilità dei medici del territorio ad aprire una Cad ordinaria a Gromo oppure di partecipare al progetto degli ambulatori diffusi. Ats s’impegna inoltre a verificare la disponibilità dell’Asst Bergamo Est a mettere a disposizione infermieri di famiglia. Inoltre, i sindaci hanno avanzato una loro proposta.

L’ha illustrata la prima cittadina di Gandellino, Flora Fiorina. «Abbiamo pensato, visto che con la Cad non avremo la possibilità di avere un medico per ogni paese, di mettere a disposizione una figura che si occupi degli aspetti amministrativi. In questo modo ci sarà un collegamento tra i cittadini e i medici della Cad. Questa figura potrà occuparsi di ricette, certificati, documentazione varia, lasciando così ai medici più tempo per le visite».

 

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