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Nell’arco di dieci anni meno infortuni sul lavoro in Bergamasca

Sensibilizzare lavoratori, datori di lavoro e figure responsabili della sicurezza in azienda, affinché collaborino sempre più per diminuire il numero di infortuni e di malattie professionali che si verificano annualmente nei luoghi di lavoro. Questo l’obiettivo della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro che ricorre il 28 aprile. L’appuntamento è stato introdotto a partire dal 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale.

«Si tratta di un’occasione importante – commenta il dottor Oliviero Rinaldi, direttore del dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats di Bergamo – per focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione nei luoghi di lavoro e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro, purtroppo continuamente percepita come un costo e non come un investimento e un fattore di successo in termini di competitività e produttività. La tutela dell’integrità fisica dei lavoratori, oltre ad essere un obbligo imposto da una legge (il Decreto Legislativo 81 del 2008), è parte integrante dell’etica e della responsabilità sociale del mondo del lavoro: tutti i cittadini e le famiglie devono sentirsi tutelati nello svolgimento della funzione fondamentale di lavoratore».

Anche la la Bergamasca partecipa alla giornata. Presso la Scuola edile di Seriate è in programma un incontro formativo e di sensibilizzazione con  gli studenti di alcune classi degli istituti per geometri e della scuola stessa, tenuto  da esperti e formatori della Scuola edile, dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo e dell’Ufficio della pastorale del lavoro della Diocesi di Bergamo.

A Bergamo è attiva una collaborazione tra le parti sociali, che si sostanzia in un  “Protocollo di Intesa per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, sottoscritto nel 2018 e rinnovato nel 2021 per la durata di un altro biennio. «Si tratta della realizzazione congiunta tra le varie associazioni ed enti, coordinate da Ats Bergamo, di sei progetti che concretizzano azioni di promozione», riferisce Sergio Piazzolla, dirigente medico della struttura complessa Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ats Bergamo e coordinatore dei progetti.

Le iniziative sono:

1. Monitoraggi/Audit sulla gestione della sicurezza in azienda e analisi degli incidenti;

2. Sensibilizzazione dei neoimprenditori;

3. Inserimento di aspetti di salute e sicurezza nei programmi delle scuole superiori;

4. Prevenzione delle cadute dall’alto;

5. Programmazione di modalità per attuare break formativi sul campo in azienda;

6.Conoscenza e diffusione di nuove tecnologie per la sicurezza nella movimentazione dei materiali.

«Questi progetti hanno già sviluppato e concretizzato azioni preventive, documenti e linee guida, e si stanno avviando all’ultima fase di realizzazione. In particolare, vanno ad esaminare e migliorare gli aspetti critici più di frequente rilevati nell’accadimento di infortuni gravi, che risultano principalmente correlati all’organizzazione della sicurezza, all’utilizzo di carrelli elevatori, alle cadute dall’alto, all’utilizzo di attrezzature e impianti, alla formazione dei lavoratori», aggiunge il dottor Piazzolla.

«Come gli addetti ai lavori sanno bene – conclude Giuseppina Zottola, direttore della struttura complessa Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ats di Bergamo – i risultati di tutti i progetti e delle azioni di prevenzione sulla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali si possono verificare e misurare solo a distanza di  anni. Ad esempio, l’impatto delle azioni di prevenzione degli infortuni messe in atto  a livello territoriale nel corso degli anni, considerando il decennio 2012-2021, ha portato ad una significativa riduzione sia degli infortuni denunciati (-25%)  che degli infortuni riconosciuti in occasione di lavoro (-29,2%). Questo è un risultato incoraggiante, che dà valore al metodo di lavoro basato sulla  collaborazione e condivisione tra la parti sociali e le  istituzioni, che con le loro professionalità e la loro autorevolezza coinvolgono e sensibilizzano le aziende e i lavoratori. Ma quanto attuato finora  non basta, occorre ancora agire per limitare sempre di più i danni da lavoro: la strada da percorrere è ancora tanta, puntando anche su una sensibilizzazione delle nuove generazioni, e passa anche da giornate come questa».

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