C’è una grande donna da ricordare ed è Elena Gianini Belotti, di genitori albinesi della valle del Lujo. A pochi mesi dalla sua scomparsa della scrittrice e pedagogista Elena Gianini Belotti, Albino le rende un tributo con una conferenza a più voci dal Titolo “RICORDANDO ELENA GIANINI BELOTTI: DONNA E LAVORO, FAMIGLIE E EMIGRAZIONI”. L’evento è sabato 6 maggio dalle ore 16.30 alle ore 18,30, nella Sala Gialla del Museo etnografico della Torre di Comenduno di Albino.
Promotore dell’evento è il gruppo Albino in transizione in collaborazione con il Museo etnografico di Comenduno, il patrocinio del Comune di Albino e l’adesione della Biblioteca Comunale. La fama della scrittrice Elena Gianini Belotti è dovuta al saggio “Dalla parte delle bambine” del ’73, sui condizionamenti sociali e primo libro sull’educazione all’emancipazione femminile, 57 edizioni, più di 600.000 copie e tradotto in 15 lingue. Inoltre, come narratrice, la scrittrice ha continuato a produrre per tutta la vita. Legata affettivamente al suo territorio di origine, si ricordano, tra gli altri, “Pane Amaro” e “Pimpì oselì” in cui mette in scena, con gli occhi da bambina, la durezza della vita dei valligiani di un tempo e l’emigrazione cui furono costretti.
Dopo una prima relazione tenuta da Adriana Lorenzi dal titolo “Il lascito di Elena Gianini Belotti” ci sarà una seconda di Claudio Nicoli dal titolo “Elena Gianini Belotti, da una storia famigliare di emancipazione femminile al ritorno alle origini nel bosco in collina. E un rimpianto amoroso”. Durante queste relazioni, gli attori dell’associazione Pane Amaro, leggeranno piccoli brani dalle opere dell’autrice. Durante l’evento sarà esposta e illustrata la mostra “Quando a migrare erano gli albinesi” a cura del Museo Ospitante.
