Notizie

Parco delle Orobie Bergamasche: un nuovo progetto di tutela

Andiamo a conoscere il nuovo direttore del Parco delle Orobie Bergamasche, il valdimagnino Davide Brumana e le prossime mete del parco, che acquisirà aree in Valcanale, Valle del e alla Diga del Gleno. I problemi non mancano, come il bostrico, mentre si pensa anche alla tutela di un anfibio tutelato dalla direttiva habitat, la bombina variegata. 

“E’ un territorio ampio che vede coinvolti 44 Comuni e 4 Comunità Montane insieme alla Provincia -spiega il nuovo direttore-. Stiamo portando avanti i progetti finanziati con la legge 9/2020 di Regione Lombardia, con l’acquisizione delle sede, e di aree in Valcanale, Valle del e alla Diga del Gleno che diventeranno aree naturali che avranno un punto di rivalutazione per il parco. Stiamo lavorando con il Gal e le Comunità Montane: stiamo concludendo il progetto di monitoraggio del bostrico, l’anno prossimo concluderemo il progetto dello stambecco e abbiamo sottoscritto quello per la tutela e conversazione della bombina variegata”.

Oltre ai progetti legate alla conservazione ambientale, un altro tema importante diventa quello del rapporto con le attività antropiche presenti nel territorio del parco. “Un punto forte del mio mandato voglio che diventi la rivalutazione dei Centri parco, distribuiti nelle varie realtà territoriali, nei quali cercherò di far convergere oltre che il patrimonio agricolo e zootecnico, anche la formazione professionale per i nostri ragazzi -ha concluso Brumana-. Per il bostrico vanno intraprese politiche forti al fine di conservare il nostro patrimonio boschivo che rischia di andare a perdersi. Sono convinto che il parco debba coniugare obiettivi di conservazione ambientale e naturalistica con le attività presenti, che devono coesistere: se non ci sono più attività rischia di diventare un’oasi chiusa, disabitata, in cui l’uomo non ha più nessun ruolo e si ripercuote tutto in una perdita di biodiversità”.

Condividi su:
Categorie: Notizie

Continua a leggere

Colere in festa per il “Cesulì”, la chiesa più antica della Val di Scalve
Parre, luglio si conclude con la Sagra del Capù e Festival del Folclore