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Nasolino, un progetto sperimentale per produrre un nuovo alimento

Mais e fagioli vanno d’accordo, se piantati nello stesso campo. Proprio partendo da questo principio a Nasolino, nel comune di Oltressenda Alta, è stato avviato un progetto di ricerca che coinvolge l’Università della montagna (Unimont) di Edolo, sede staccata della Statale di Milano. in collaborazione con l’Associazione “Grani Asta del Serio”.

«In questo campo di Nasolino stiamo sperimentando la coltivazione in consociazione di due varietà locali tradizionali delle nostre montagne: il fagiolo “Copafam” e il mais delle Fiorine di Clusone – spiega Luca Giupponi, ricercatore di Unimont -. Da anni stiamo caratterizzando questa varietà di fagiolo all’Università di Edolo. Di recente, grazie alla collaborazione con l’associazione “grani Asta del Serio”, abbiamo invece iniziato ad occuparci del mais locale delle Fiorine di Clusone. Abbiamo scoperto che dal punto di vista nutrizionale entrambe queste varietà hanno delle caratteristiche estremamente interessanti che potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo dei nostri territori montani».

In particolare, il progetto avviato a Nasolino punta a «produrre un alimento basato su due varietà locali di montagna. Da una parte il mais, tradizionalmente ricco di amidi. Dall’altra il fagiolo, estremamente ricco di proteine», aggiunge Giupponi. Un alimento, dunque, che sia il frutto del territorio. Potrebbe essere un biscotto o un grissino. «Ma lo decideremo più avanti, una volta esaminato quello che ci darà la terra. Cercheremo di capire se si può realizzare un prodotto a chilometro zero che rispecchia il territorio».

L’iniziativa di Nasolino fa parte di un progetto nazionale che si chiama Agritech ed è finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nel lavoro di ricerca dedicato al fagiolo “Copafam” è impegnato Davide Pedrali, dottorando dell’Università della montagna. Spiega: «Questa varietà di fagiolo, essendo un legume, è ricca di proteine. Inoltre, i suoi tanti colori conferiscono una particolare attività antiossidante. Ed è questo il punto di forza su cui col mio progetto voglio insistere».

«Ormai da dieci anni collaboriamo con l’Unimont e la facoltà di Agricoltura dell’università di Milano – sottolinea Andrea Messa, presidente dell’associazione “Grani Asta del Serio” -. Recentemente ci hanno chiesto di rendere pratico questo progetto di consociazione tra il mais e il fagiolo “Copafam”. Abbiamo ricevuto questo campo in conduzione da una persona di Clusone, che ringrazio. L’abbiamo quindi dissodato e seminato. Ora aspettiamo i frutti».

Per saperne di più guarda l’approfondimento di Antenna2:

 

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