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Mancati rimborsi alle associazioni di soccorso, il Pd chiede di far tornare i conti

Sono diverse le associazioni di soccorso della Lombardia che ancora attendono rimborsi per le loro spese da parte della Regione. Un problema affrontato con decisione dai due consiglieri regionali bergamaschi del Partito Democratico (Pd) Jacopo Scandella e Davide Casati.

«Regione Lombardia e l’Agenzia regionale Emergenza e Urgenza (Areu) hanno un debito di 28,7 milioni in rimborsi non erogati nei confronti delle associazioni di volontariato lombarde affidatarie del servizio di soccorso e trasporto sanitario di emergenza-urgenza – affermano Casati e Scandella -. Di questi, tre milioni e mezzo spettano solo alle associazioni della provincia di Bergamo, per l’esattezza si parla di 3.516.908 euro. Una situazione che si sta protraendo ormai dal 2019, fino alla prima metà del 2023. Il motivo? Una pastoia burocratica che Palazzo Lombardia deve risolvere il prima possibile, senza scaricabarile su chi fornisce un servizio preziosissimo. È ora di far tornare i conti!»

Così i consiglieri proprio a proposito di una interrogazione presentata ieri dal gruppo Pd all’assessore al Welfare Guido Bertolaso, durante il question time del consiglio regionale. Il documento aveva come oggetto proprio il sistema di erogazione a saldo delle spese sostenute dalle associazioni convenzionate con Areu: convenzione che prevede un acconto del 90% anticipato e, solo successivamente, un 10%, a saldo, da riconoscere a seguito di dettagliata rendicontazione.

«I ritardi riguardano proprio questo 10% – spiegano i consiglieri -. I 28,7 milioni di rimborsi sono bloccati non perché le associazioni di soccorso non abbiano presentato le necessarie pezze giustificative, come sostiene l’assessore Bertolaso che ieri in aula ha provato a scaricare tutto il peso dei ritardi sulle associazioni. La verità è più complessa: la presentazione dei rendiconti funziona a scaglioni, su base annuale. Ciò significa che presentare le richieste di rimborso per l’anno corrente non è possibile finché il rimborso degli anni precedenti non è stato verificato ed erogato. Così si blocca, di fatto, il processo di rendicontazione, con un impatto pesantissimo sui bilanci di associazioni che, non dimentichiamolo mai, agiscono su base volontaria prestando un servizio cruciale per la risposta pronta ai bisogni dei cittadini».

«Non dimentichiamo nemmeno che negli ultimi anni il prezzo del carburante è esploso, facendo lievitare una delle voci di spesa principali di un servizio che si basa proprio sulla movimentazione di mezzi come ambulanze e automediche – concludono Casati e Scandella -. I controlli sui rimborsi di soldi pubblici sono una procedura necessaria e imprescindibile. Questa però non può trasformarsi in un’attesa burocratica infinita che rischia di paralizzare le associazioni. Controlli scrupolosi e precisi, ma che siano certi e trasparenti».

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