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Castione, i “dissidenti” creano un nuovo gruppo e spiegano le ragioni dello strappo

A Castione della Presolana nasce ufficialmente la minoranza. I consiglieri comunali che a inizio mese hanno restituito le proprie deleghe al sindaco Angelo Migliorati si sono costituiti come gruppo. Il nome è “Gruppo Misto Lega – Area Moderata” e l’obiettivo dell’iniziativa, spiegano i componenti in un comunicato, è «continuare a svolgere il mandato amministrativo, affidatoci dai cittadini, in modo autonomo ed indipendente».

Nelle scorse settimane hanno rinunciato agli incarichi amministrativi l’assessore all’Edilizia privata e Urbanistica Fabio Ferrari e l’assessore al Welfare e Coesione sociale Fabio Migliorati. Hanno restituito le deleghe anche la consigliera Evelin Sozzi (Associazioni turistiche e Turismo) e il consigliere Nicola Ferrari (Sport, Politiche giovanili e Sicurezza urbana). Il sindaco Angelo Migliorati, il giorno successivo, ha subito ristabilito la piena operatività della Giunta nominando due nuovi assessori (leggi qui).

In un primo momento, il gruppo di consiglieri aveva spiegato la propria scelta con poche parole, sempre affidate a un comunicato: «Il venir meno di un doveroso rapporto di fiducia non consente la necessaria serenità per lo svolgimento dei propri incarichi». Ma ora Fabio Ferrari, Fabio Migliorati, Evelin Sozzi e Nicola Ferrari hanno deciso di chiarire meglio i motivi all’origine dello strappo che – precisano – «non è stato facile, ma necessario per la nostra coerenza e senso di responsabilità».

«Il nostro impegno politico – spiegano i quattro consiglieri – muove sempre dall’interesse generale ed è sempre stato rivolto al bene dei concittadini del nostro Comune. Da sempre, ed in particolare negli ultimi mesi, abbiamo cercato di stimolare il dibattito interno, sollecitando il sindaco a porre all’attenzione del gruppo Consiliare i temi previsti nel programma elettorale nonché gli argomenti più cocenti che sono all’attenzione dell’opinione pubblica. Da tempo ormai poniamo al sindaco domande, chiarimenti, richieste di aggiornamento, circa le scelte da lui intraprese, spesso in sostanziale autonomia e che impegnano l’Amministrazione, ma non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti; abbiamo ricevuto solo risposte vaghe ed elusive accompagnate da promesse di interessamento senza riscontri».

«A mero titolo esemplificativo – continuano i consiglieri -, ci riferiamo alla questione dell’uscita da Setco (società di servizi di cui anche Castione è socio con altri comuni della Val Seriana, ndr), che comporta molti dubbi e preoccupazioni sia sul piano occupazionale che su quello della futura gestione dei servizi. Ci riferiamo alla promessa elettorale, tra le più attese, della Casa di riposo (RSA), che non ha mai visto un vero dibattito o discussione interna. Ci riferiamo alla sicurezza e all’ordine pubblico, soprattutto in alcune aree del paese ed in particolare nei centri storici, che sono stati trascurati. Non da ultimo, ci riferiamo al progetto di riqualificazione del centro di Bratto, che in fase preliminare non ha assolutamente tenuto conto delle esigenze e delle proposte dei residenti».

«Un’altra ragione, per noi fondamentale, che ci ha posto in forte imbarazzo ed allontanato dall’operato del sindaco – proseguono i quattro -, è stato il suo atteggiamento spesso di sufficienza se non addirittura conflittuale, che ha creato un clima di tensione e di divisione non solo nel nostro Comune, ma anche a livello sovracomunale. Questo ha danneggiato e talvolta compromesso i rapporti con i Comuni limitrofi e con le altre Istituzioni, isolando sempre di più il nostro Comune dai tavoli decisionali, nuocendo agli interessi ed al bene della nostra Comunità. Noi crediamo nel dialogo e nella collaborazione, oltre che nella capacità di proporre soluzioni condivise ai problemi. È evidente che l’attuale Amministrazione ha perso il contatto con la realtà e con i propri cittadini, e non merita più la nostra fiducia».

Fino al mese scorso, il Consiglio comunale di Castione non aveva minoranza: alle ultime elezioni si era infatti presentata solo la lista “Impegno democratico”. Ora, però, gli ultimi eventi hanno creato un’evidente spaccatura.  «In seguito alla nostra decisione di rinunciare agli incarichi amministrativi, siamo stati esclusi dal gruppo “Impegno Democratico” senza alcuna possibilità di spiegare le nostre ragioni. Questo ci ha fatto capire che la denominazione del gruppo ed in particolare l’accezione “democratico” è solo una parola vuota, e che non c’è spazio per il confronto e il dissenso al suo interno».

Ora con il nuovo gruppo, concludono i consiglieri, «il nostro obiettivo è difendere in Consiglio comunale il bene comune e l’interesse generale dei Castionesi; valori che ci rappresentano e che sono condivisi da larga parte dei cittadini di Castione della Presolana».

Alle elezioni del 2021 la lista “Impegno Democratico” si era presentata con l’appoggio di Lega e Forza Italia (i due simboli erano presenti all’interno del logo). I componenti del Consiglio comunale, in questo momento, sono 11 più il sindaco. A gennaio si è dimessa la consigliera Simona Finetti che non è stata rimpiazzata perché, essendosi presentata una sola lista alle ultime elezioni, tutti i candidati erano entrati a far parte del Consiglio.

Il sindaco di Castione, al momento, preferisce non replicare alle parole dei consiglieri comunali.

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