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Nuova mobilità in Valle Brembana: tre scenari per il futuro del tram

Teb (Tramvie elettriche bergamasche e Consorzio Bim (Bacino imbrifero montano) del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio hanno presentato oggi le prime valutazioni emerse dallo studio per l’estensione della nuova linea T2 verso San Giovanni Bianco e verso Ponte San Pietro. L’incontro si è svolto alla Green House di Zogno.

Dopo l’introduzione del presidente del Consorzio Bim Carlo Personeni e del presidente di Teb Filippo Simonetti, sono stati presentati il team di lavoro e le alternative individuate. A Gianni Scarfone, amministratore delegato di Teb, il compito di esporre i primi risultati dello studio con l’indicazione di tre possibili scenari.

Le analisi territoriali, trasportistiche e di sostenibilità economica sono state approfondite da Ennio Cascetta, professore ordinario di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto presso l’Universitas Mercatorum di Roma (coordinatore del team di lavoro) e Vittorio Marzano, professore ordinario di trasporti presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università degli studi di Napoli Federico II. Allo studio ha collaborato anche la società di ingegneria ETS che ha approfondito le verifiche di fattibilità tecnica delle ipotesi analizzate.

Gli scenari possibili

Grazie alla convenzione firmata da Teb e Consorzio Bim lo studio per la valutazione dell’estensione del progetto della Linea tramviaria T2 Bergamo – Villa d’Almè fino a San Giovanni Bianco e di un nuovo collegamento da Villa d’Almè fino a Ponte San Pietro è stato finanziato per un importo complessivo di 650.000 euro. Lo studio, non ancora concluso, ha evidenziato tre possibili scenari sulla base delle analisi condotte.

Il primo prevede un collegamento da sviluppare interamente su linea tramviaria, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana. Questa ipotesi prevede la presenza di un primo collegamento da Bergamo a Villa d’Almè sul tracciato tramviario della linea T2 in fase di realizzazione, il proseguimento da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco con tram sul tracciato dell’ex ferrovia e la connessione da Villa d’Almè a Ponte S. Pietro da realizzarsi sempre con tram, ma su un nuovo tracciato.

Il secondo scenario prevede un servizio misto che unisce il tram al BRT – Bus Rapid Transit, ovvero un sistema di autobus elettrici a rapido scorrimento che viaggia su corsie preferenziali apposite, con lo scopo di aumentare la rapidità del trasporto su gomma tradizionale. In questo caso il sistema integrerebbe il tratto tramviario da Bergamo a Villa d’Almè, in fase di realizzazione, con corsie dedicate al BRT su sedime dell’ex ferrovia da Villa d’Almè a San Giovanni Bianco e sempre con un sistema BRT da Villa d’Almè a Ponte S. Pietro. Una variabile a questo scenario prevede, invece, che il tracciato fra Villa d’Almè e San Giovanni Bianco si sviluppi lungo la viabilità ordinaria con eventuali tratti di corsia riservata.

Il terzo scenario prevede il prolungamento della linea tramviaria T2 da Villa d’Almè fino a Zogno, utilizzando il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana, completando le restanti tratte con un sistema BRT su viabilità ordinaria. In questo caso il sistema comprenderebbe la prima tratta da Bergamo a Villa d’Almè sul tracciato tramviario della linea T2 in fase di realizzazione, proseguendo da Villa d’Almè a Zogno sempre in tram utilizzando il sedime dell’ex ferrovia. Da Zogno a San Giovanni Bianco è stato considerato un tracciato BRT lungo viabilità ordinaria. Il tratto Villa d’Almè – Ponte S. Pietro sarebbe realizzato con BRT lungo viabilità ordinaria.

Lo studio prevede ora una seconda fase, volta a individuare la soluzione più sostenibile dal punto di vista economico, territoriale e trasportistico, per poi procedere alle ulteriori verifiche di fattibilità.

«Teb – ha sottolineato Filippo Simonetti – è parte attiva della necessaria riorganizzazione del trasporto pubblico locale, in particolare nelle valli bergamasche. Un impegno che stiamo affrontando anche attraverso lo studio delle migliori soluzioni tecniche da adottare per una nuova mobilità integrata, indispensabile per dare valore e nuove opportunità a popolazioni, imprese e territori montani che si trovano oggi in situazione di svantaggio competitivo».

«Pur se in ritardo oggi abbiamo avuto finalmente la possibilità di condividere uno studio che, anche se parziale, è ben fatto – ha aggiunto Carlo Personeni -. Restiamo ora in attesa, in tempi brevi, di vedere l’integrazione per prendere delle decisioni definitive».

«Con la presentazione dei possibili scenari evolutivi del sistema della mobilità per la Val Brembana a seguito della realizzazione della T2 Bergamo-Villa d’Almè, TEB rende disponibili al territorio e alle istituzioni un primo quadro di valutazione – ha dichiarato Gianni Scarfone -. Le analisi fin qui condotte sono state sviluppate con rigore e competenza ed hanno consentito di definire tre potenziali ipotesi di prolungamento. Ora gli ulteriori sviluppi di studio dovranno individuare lo scenario con le migliori caratteristiche di sostenibilità».

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