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Alessia Pifferi condannata all’ergastolo. Era a Leffe mentre la sua bambina moriva di stenti

Il Palazzo di Giustizia di Milano (foto da Wikipedia di Paolobon140 - Opera propria, modificata)

Condanna all’ergastolo per Alessia Pifferi. Questa la sentenza emessa oggi (lunedì 13 maggio) dalla Corte d’Assise di Milano. La donna, nel luglio 2022, lasciò morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, abbandonandola da sola in casa a Milano per 6 giorni. La vicenda toccò anche la Val Seriana perché Alessia Pifferi trascorse quei giorni a Leffe nella casa dell’allora compagno. Disse all’uomo che la bimba si trovava al mare con la sorella.

I giudici hanno escluso l’aggravante della premeditazione, ma hanno ritenuto la donna colpevole di omicidio.

L’avvocato difensore Alessia Pontenani ha sostenuto nella sua arringa che la 37enne non avrebbe intenzionalmente ucciso Diana, ma solamente commesso il reato di abbandono di minore. La legale ha inoltre evidenziato il contesto difficile della vita di Alessia Pifferi e chiesto l’assoluzione dall’accusa di omicidio. Il legale della parte civile Emanuele De Mitri ha insistito sulla colpevolezza della donna, sostenendo che sapeva che la figlia sarebbe morta e che ha tradito il suo ruolo di madre.

«È una sentenza giusta, la prima tappa per l’accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima», il commento del pubblico ministero Francesco De Tommasi, dopo la lettura della sentenza.

Alessia Pifferi è stata condannata anche al versamento di 20mila euro di provvisionali per la sorella Viviana e 50mila euro per la madre Maria Assandri. Entrambe si erano costituite parti civili nel processo.

Durante la lettura del dispositivo, al termine della camera di consiglio durata due ore e mezza, Alessia Pifferi è rimasta impassibile.

La difesa ha annunciato il ricorso in appello.

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