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L’Università di Bergamo sempre più attrattiva: nuovi professori da prestigiosi atenei esteri

Sempre più internazionale e attrattiva, l’Università di Bergamo. Non solo per gli studenti, ma anche per docenti e ricercatori da prestigiosi atenei esteri. A testimoniarlo, l’arrivo a Bergamo di tre professori provenienti rispettivamente da Cambridge (Regno Unito), Illinois University (Stati Uniti) e Università di Bath (Regno Unito), che hanno scelto Bergamo per il prosieguo della loro carriera accademica.

Adam Ledgeway, professore ordinario per il settore scientifico-disciplinare L-FIL-LET/12- Linguistica italiana, prenderà servizio il prossimo 1° settembre presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione, proveniente dalla University of Cambridge, dove ha insegnato Italian and Romance Linguistics alla Faculty of Modern & Medieval Languages & Linguistics.

Adam Ledgeway

Valia Allori, professoressa associata per il settore scientifico-disciplinare M-FIL/02 – Logica e filosofia della scienza, ha preso servizio il 1° settembre 2023 presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università di Bergamo, dopo diversi anni trascorsi quale full professor al Philosophy Department della Northern Illinois University.

Valia Allori

Mauro Carnevale, professore associato per il settore scientifico-disciplinare ING-IND-08 – Macchine a fluido, prenderà servizio il 1° luglio 2024 presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate. Provenie dalla University of Bath.

Mauro Carnevale

I tre ingressi arricchiscono di competenze e prestigio il corpo docenti dell’Università di Bergamo, che peraltro negli ultimi tre anni ha registrato un deciso incremento di organico grazie a un importante piano di reclutamento avviato dall’Ateneo. Dalle 406 unità del 2021 si è passati alle 492 del 2023 (tra professori ordinari, associati e ricercatori, sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato) e nel 2024 il conto è nel frattempo ulteriormente salito a 505 unità, permettendo di conseguire un incremento complessivo di ben 99 figure in più nell’arco di tre anni.

Il piano ha previsto il reclutamento attraverso le ordinarie procedure di selezione pubblica; in alcuni casi, tuttavia, l’Ateneo ha scelto di utilizzare la cosiddetta “chiamata diretta”. L’istituto della chiamata diretta, previsto dalla legge 230/2005, ha avuto negli anni sempre maggior favore da parte del Ministero dell’università e della ricerca, che ha stanziato apposite risorse nell’ambito del Fondo di finanziamento ordinario per il cofinanziamento delle posizioni per gli Atenei che soddisfano determinati indicatori.

È prevista la possibilità di “chiamata diretta” per il reclutamento di professori (PO e PA) e per i ricercatori a tempo determinato. Essa riguarda studiosi stabilmente impegnati all’estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario, che ricoprono da almeno un triennio presso istituzioni universitarie o di ricerca estere una posizione accademica equipollente sulla base di tabelle di corrispondenza definite e aggiornate dal Ministro dell’università e della ricerca, sentito il Consiglio universitario nazionale. In alcuni casi, inoltre, si tratta di studiosi che siano risultati vincitori nell’ambito di specifici programmi di ricerca di alta qualificazione, identificati con decreto del Ministero, e finanziati in esito a procedure competitive finalizzate al finanziamento di progetti condotti da singoli ricercatori, da amministrazioni centrali dello Stato, dall’Unione europea o da altre organizzazioni internazionali.

Per il professor Adam Ledgeway, la professoressa Valia Allori e il professor Mauro Carnevale l’Ateneo ha proposto e ottenuto il nullaosta alla chiamata diretta nel 2023.

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