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Bocconi avvelenati a Trescore, bonifica grazie a Senna e ai carabinieri

Intervento dell’Unità cinofila antiveleno dei carabinieri di Lecco in alcune aree del Comune di Trescore Balneario. L’operazione si è resa necessaria per effettuare una bonifica da probabili bocconi avvelenati. Si sono infatti verificati due distinti avvelenamenti di animali domestici: un gatto trovato morto e un cane, salvato solo dal tempestivo e provvidenziale intervento di veterinario.

“Senna”, una giovane e intelligente femmina di pastore tedesco grigione, specificatamente addestrata per rinvenire esche avvelenate e carcasse di animali, affiancata dal carabiniere suo conduttore e dai militari del Nucleo Carabinieri Forestali di Trescore Balneario, ha passato al setaccio le zone interessate per più di due ore. Una ricerca che ha permesso di trovare due bocconi di carne con sospetta contaminazione da rodenticida, per i quali sono in corso analisi presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale. L’ ispezione dell’Unità Cinofila si è poi estesa ad altri luoghi del Comune di Trescore Balneario già in passato oggetto di avvelenamenti senza rilevare bocconi avvelenati o carcasse di animali.

L’area oggetto dove erano state disseminate le esche avvelenate, come prescritto da una specifica ordinanza del Ministero della Salute, era stata opportunamente segnalata e delimitata dall’Amministrazione comunale di Trescore Balneario. Il pronto intervento dell’Unità cinofila ha poi scongiurato eventuali altri potenziali avvelenamenti.

Sono in corso indagini per individuare chi abbia messo i bocconi avvelenati: è infatti reato abbandonare esche o bocconi avvelenati in qualsiasi contesto territoriale: campagna, parchi pubblici, ambiti venatori, strade ecc… Con l’Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2024 vengono prorogate le norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. L’azione, punita dal Codice Penale, è ulteriormente aggravata se ne conseguono morte o anche solo “malattia-infortunio-sofferenza” di animali, siano essi d’ affezione (cani, gatti e domestici in genere), da reddito o selvatici.

«Il fenomeno degli avvelenamenti, oltre a rappresentare un rischio per animali domestici e selvatici, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo – sottolinea il tenente colonnello Amerigo Filippi, comandante dei carabinieri forestali di Bergamo -. È anche sugli animali selvatici, ivi comprese le specie particolarmente protette o a rischio di estinzione, che l’abbandono di esche avvelenate in natura ha effetti devastanti sulla già compromessa e sempre più minacciata “biodiversità di specie”. Fra le vittime ci sono sia specie particolarmente protette come orso, lupo, gipeto, aquila, grifone, nibbio, ma anche animali selvatici più comuni come la volpe, il tasso, il riccio, lepri e persino scoiattoli».

Il Ministero della Salute ha emanato ordinanze in materia fin dal 2008, prorogate e modificate negli anni armonizzando il testo con la normativa nazionale e comunitaria. Dal 2019, inoltre, è attivo il Portale nazionale degli avvelenamenti dolosi degli animali, realizzato dal Ministero in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana e il Centro di referenza nazionale di medicina forense. Ogni caso di avvelenamento confermato dai veterinari dell’Istituto zooprofilattico viene condiviso tramite l’ app ufficiale “Bocconi Avvelenati” che chiunque può scaricare dalla rete ed installare sul proprio smartphone.

Il Comune di Trescore Balneario e la bassa Val Cavallina non sono nuovi ad episodi di avvelenamento e morte animali da ingestione bocconi avvelenati. Il Gruppo Carabinieri Forestale con sede a Curno invita la cittadinanza a segnalare immediatamente al NUE 112 ogni sospetta presenza di esche/bocconi oltre a prontamente denunciare avvelenamenti o decessi di animali.

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