Un film incentrato sulla figura di Padre Pio ha vinto la quinta edizione di “Sacrae Scenae”, il festival internazionale del cinema dedicato alle devozioni popolari andato in scena nel fine settimana ad Ardesio. Il regista di Caserta Luigi Ferraiuolo ha conquistato il “Campanile d’oro”, riproduzione del campanile del santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio.
“Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” è un film documentario su uno dei testimoni di santità più amati al mondo: Padre Pio da Pietrelcina. Un San Pio visto da vicino cent’anni dopo. Un viaggio tra fede ed emozioni narrato attraverso la viva voce di Papa Francesco, del pronipote, della prima miracolata e di tantissimi giovani, frati, fedeli, che per quattro giorni sono stati in attesa al freddo e al gelo mentre il frate faceva ritorno a casa sua: Pietralcina. Un’opera particolarmente apprezzata dalla giuria presieduta da Nicola Bionda.
Questa la motivazione che ha portato all’assegnazione del “Campanile d’oro”: «Tornerò tra cent’anni è un documentario ma è anche un viaggio affascinante alla scoperta di una delle figure più conosciute e discusse della modernità. Lo sforzo tecnico e rappresentativo di questo film ci accompagna per mano attraverso le parole inedite di Papa Francesco e la preziosa testimonianza della gente comune accorsa per attendere il ritorno del santo. Attraverso una preziosa ed efficace ricostruzione cinematografica il film ripercorre la vita di Padre Pio e il rapporto intimo con la sua terra, a partire da quei giorni a Pietrelcina “patria tanto amata dove in vita non poté fare mai ritorno”».
Luigi Ferraiuolo era già stato protagonista al festival di Ardesio nel 2022, quando aveva conquistato il “Campanile d’argento” con il film “Libera Nos a Malo”.
Per questa edizione 2024 sono state assegnate anche tre menzioni speciali (Campanili d’argento) a “A s’Orgolesa” di Davide Melis, “The 21” del regista americano Raouf Zaki e “Balucu” di Martina Giannone. Premio della giuria, sempre “Campanile d’Argento”, a “Uno di fronte all’altro” di Barbara Patarini. La giuria popolare, presieduta da Umberto Zanoletti, ha invece premiato il film “Guns & Rosaries” del regista irlandese Peter Kelly, opera che racconta la vita di Padre Peyton, sacerdote capace di coinvolgere le masse nella pratica del Rosario, anche attraverso figure di spicco nel mondo dello spettacolo.
Tra i venti film finalisti, due anche di registi bergamaschi: “Re Mage a Casnic: tra attesa e mistero” di Diego Percassi e “Oltre: sotto il cielo di Paratico” di Paolo Colleoni. Il primo racconta della devozione ai Magi ancora oggi viva a Casnigo, il secondo è incentrato sulla figura di Marco Ferrari, conosciuto come “il veggente di Paratico”.
Il festival “Sacrae Scenae” è stato organizzato da Vivi Ardesio con la direzione artistica dell’Associazione Cinema e Arte e con promotori Comune di Ardesio e Pro Loco Ardesio e in collaborazione con la Parrocchia e il sostegno di numerosi enti e partner. La quinta edizione ha portato in Alta Val Seriana registi dall’estero e da diverse parti d’Italia, oltre ad ospiti (il critico cinematografico Gianni Canova è stato protagonista dell’anteprima di giovedì ), appassionati di cinema, autorità, giornalisti. Si è respirato davvero un clima “da festival” in cui i registi hanno partecipato alle proiezioni, incontrato la gente, visitato Ardesio e il territorio. «È questo il grande risultato di cui siamo orgogliosi – commentano Simone Bonetti, presidente di Vivi Ardesio e assessore alla cultura del Comune, e Fabrizio Zucchelli, ideatore e presidente del Festival -. Sacrae Scenae, come emerso anche dagli apprezzamenti dei registi, ha colmato un vuoto grazie alla sua unicità, ma soprattutto consente attraverso il cinema di valorizzare quelle tradizioni legate alle devozioni popolari, le stesse che mantengono vivi i nostri borghi, e consente anche di farle conoscere e apprezzare».