Gli scarpinocc avranno anche il sapore della solidarietà, sabato sera (12 ottobre) a Parre. In oratorio è in programma una cena che ha lo scopo di sostenere “La Casa di Leo”, esperienza bergamasca di housing pediatrico condiviso.
L’associazione no-profit “La Casa di Leo” è un’organizzazione gestita da Eos Aps e dedicata a offrire accoglienza, alloggio e supporto a 360 gradi ai bambini in cura all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e alle loro famiglie, provenienti da tutto il mondo e spesso in difficoltà economica. «La Casa di Leo è ispirata all’esperienza della mia famiglia. Leo è nato nel 2005 con una malattia rara tuttora sconosciuta che ci ha costretto ad affrontare lunghi e frequenti viaggi prima in Italia, poi in Europa e, infine, negli Stati Uniti, a Columbus in Ohio, per essere seguito quotidianamente dai medici del Nationwide Children’s Hospital», spiega Susanna Berlendis, presidente di Eos Aps e mamma di Leo.
«Nonostante la sua grande gioia di vivere, Leo è volato in cielo a 10 anni. L’esperienza di accoglienza vissuta in Ohio ci ha indotto a ricercare un modo per replicare a Bergamo la forma di aiuto sperimentata, per offrire, a chi si trova ad affrontare una malattia grave del proprio figlio, sostegno, appoggio, famiglia, lontani dalla propria abitazione», aggiunge Susanna Berlendis.
Il sorriso e il coraggio di Leo sono la bussola che guida il progetto. Il 13 gennaio 2018 è stata inaugurata “La Casa di Leo” a pochi passi dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, con 5 camere e un modello di convivenza condiviso. Ma il percorso non si è fermato qui.
«“Leo diventa grande” è il progetto di ampliamento di Casa di Leo attualmente in corso, con cui potremo accogliere famiglie alle quali, per motivi di carenza di spazi, fino ad oggi dovevamo dire di no. Potremo così dare loro una casa lontani da casa. Arriveremo ad avere 15 camere, 3 appartamenti completamente autonomi per i casi che necessitano di isolamento, 2 play-rooms per il gioco e le attività dei bambini e dei genitori, ampi spazi esterni, aree gioco ampliate, un orto comune e un’arena per incontri all’aperto», spiega ancora la mamma di Leo.
Casa di Leo ha l’intento di offrire accoglienza e mettere a disposizione un luogo in cui le famiglie possano trovare la forza e la serenità necessarie per affrontare l’esperienza della malattia. Le famiglie sono assistite gratuitamente 7 giorni su 7, 10 ore al giorno, attualmente da 200 volontari che su turni non lasciano mai da sole le famiglie e le aiutano.
«Siamo alla ricerca di persone che possano condividere i nostri stessi valori e ci aiutino in questo grande e ambizioso progetto – conclude Susanna Berlendis -. Vi invito a visitare il nostro sito lacasadileo.org e ad aiutarci a portare a termine questo ambizioso progetto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Si può fare una donazione, diventare volontari, ogni forma di aiuto è preziosa».
È possibile sostenere il progetto anche partecipando alla cena solidale di Parre. Le prenotazioni (338.5684317 – prenotazioni@eosaps.org) sono aperte fino a giovedì 10 ottobre. Il menù (25 euro per gli adulti; 20 euro bambini e ragazzi fino a 14 anni) prevede antipasto misto, scarpinocc, dolce, acqua, vino e caffè.