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Gorno, le leggende popolari nel calendario 2025

Un particolare di una delle illustrazioni del calendario (disegno di Umberto Gamba)

Ci sono la suggestione e gli insegnamenti delle leggende popolari, nel calendario 2025 di Gorno. Dodici mesi alla scoperta dei racconti che una volta venivano narrati nelle stalle: storie di fantasmi e terribili mute di cani, orsi giganteschi e tesori sotto i castelli. Una pedagogia narrativa che faceva leva anche sulla paura e il mistero per trasmettere valori condivisi.

Il progetto per il Calendario 2025 è stato sostenuto e portato avanti da Comune, Pro Gorno ed Ecomuseo delle Miniere di Gorno. «In questi anni – spiegano i promotori – a Gorno si è sempre cercato, tramite il calendario, di raccontare il passato per spiegare il presente e se possibile, intravedere il futuro, quanto meno quello prossimo.  Dopo aver parlato di eventi, opere, istituzioni e personaggi della nostra comunità, questa volta lo sguardo è andato oltre i confini del reale, per scoprire la dimensione delle leggende popolari».

La leggenda è un racconto di avvenimenti straordinari, ma a differenza che nella fiaba, chi racconta pensa siano davvero accaduti. La parola deriva dal termine legenda (dal latino “da leggere”), testo che raccontava la vita di un santo, arricchito di imprese fantastiche, che in tempi lontani veniva letta ai fedeli nel giorno di festa. Anche la leggenda, come la fiaba, esalta il coraggio, la bontà, l’intelligenza, punisce l’invidia, la cattiveria, l’inganno; i personaggi o sono buoni o sono cattivi, non c’è via di mezzo, ma il bene e la virtù trionfano. La leggenda può anche spiegare l’origine di elementi del paesaggio, fenomeni naturali, usanze o riti. Fornendo spiegazioni e trasmettendo conoscenze, la leggenda insegna comportamenti, modelli e regole da seguire, allo scopo di rinsaldare i legami di appartenenza alla comunità attorno ad un patrimonio comune fatto di feste, tradizioni, personaggi.

Un tempo ogni comunità, per piccola che fosse, possedeva un repertorio di leggende che venivano narrate attorno ai camini o più spesso nella penombra delle stalle. Erano oltre che la principale forma di svago nelle sere invernali, anche un veicolo educativo per le generazioni vecchie e nuove in quanto rivestivano una duplice funzione: quella di riabilitare l’anziano all’interno del tessuto sociale comunitario, affidandogli un ruolo attivo di narratore ed educatore, e costruire un patrimonio narrativo, nel quale una famiglia, un paese o una contrada si potesse identificare.

Nel film di Ermanno Olmi “L’albero degli zoccoli” è presente una di queste scene, con le donne impegnate a rammendare e gli uomini a raccontare leggende ai bambini. Con una sola fiammella a far luce e il tepore della stalla che tiene fuori il freddo invernale e la nebbia che avvolge ogni cosa, ecco che le storie si trasformano in un filo invisibile che unisce il passato al presente, rafforzando quel senso di appartenenza essenziale per ogni comunità.

Il pittore Umberto Gamba ha realizzato le illustrazioni per le 12 leggende scelte per il 2025, utilizzando la tecnica dell’ inchiostro di china su cartamano integrando con interventi di computer grafica. Luigi Furia ha curato i testi (dal suo libro: “Gorno, appunti di storia e di costume” 1977), mentre si sono occupati del coordinamento editoriale Adriano Baccanelli e Francesco Zanotti.

Il calendario, che sarà distribuito gratuitamente a tutte le famiglie di Gorno, è impaginato in modo tale che si possano strappare le effemeridi e avere a fine anno un fascicoletto rilegato dalla spirale che raccoglie le 12 leggende e le12 illustrazioni. Il calendario riporta anche tutte le indicazioni sulla raccolta differenziata nel Comune di Gorno.

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Categorie: Notizie
Tag: Gorno, Umberto Gamba

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