È stata la Scuola ad aprire la stagione congressuale della Cisl di Bergamo negli spazi di villa Moroni a Stezzano. Il congresso della categoria si è concluso con la conferma di Paola Manzullo a segretaria provinciale e l’elezione in segreteria di Antonio Giudici e Pietro Diasparro.
A Stezzano è andato in scena un momento di confronto e riflessione dedicato al ruolo cruciale della scuola nel contesto sociale, culturale ed economico attuale. Il Congresso ha rappresentato un’occasione per tracciare le linee guida delle future azioni sindacali, ponendo al centro temi chiave come la valorizzazione del personale scolastico, il contrasto alla denatalità, l’importanza di un’istruzione che sia anche educazione alla cittadinanza attiva e una scuola aperta alle potenzialità che l’intelligenza artificiale può apportare.
Le proposte emerse per migliorare l’offerta educativa pubblica variano da un potenziamento del tempo pieno non solo nella scuola primaria, a percorsi di riqualificazione del personale che verrà espulso dal mondo del lavoro, all’incremento dell’offerta dei centri di formazione professionale e a serie riflessioni su come l’intelligenza artificiale possa diventare una importante risorsa per l’apprendimento.
Paola Manzullo, nella sua relazione, ha parlato di una scuola bergamasca alle prese con «una faticosa tenuta delle iscrizioni nelle scuole secondarie, dove anche l’ingresso di ragazzi di nuove etnie e culture non basta a sostenere un’iscrizione in grado di mantenere plessi e classi. Per favorire l’inclusione e la partecipazione, contrastare la dispersione e sviluppare nuove strategie contro l’abbandono, a nostro parere occorre estendere il tempo pieno non solo in tutte le scuole primarie, ma è anche necessario essere pronti, a fronte delle ineludibili trasformazioni in atto, a riqualificare quanti saranno espulsi dal mondo del lavoro favorendo anche percorsi di istruzione in funzione di un invecchiamento attivo o ammodernando le vecchie 150 ore o attraverso altre modalità (e quindi non meno ma più personale). Inoltre, chiediamo che una volta per tutte, sia accolta la proposta Cisl Scuola del doppio canale di reclutamento: solo così si darà una risposta al dilagante precariato e tutte le scuole sin dal primo giorno potranno essere veramente “aperte”».
«Oltre ai “saperi tecnici”, la scuola, con la doverosa collaborazione delle famiglie, deve favorire nei giovani sia la ricerca dei propri progetti di vita, sia il senso di responsabilità verso il loro futuro e verso il contesto sociale ampliando l’orizzonte ai saperi di cittadinanza, ai valori fondanti l’appartenenza a una comunità non solo locale ma globale che altri non è che la comunità multiculturale nella quale oggi viviamo – ha aggiunto Manzullo -. Non possiamo dimenticare che essa abbraccia sempre più ragazzi e ragazze di varie etnie e culture. Perciò questa realtà impone una progettazione didattica capace di valorizzare le differenze. Gli studenti stranieri, pertanto, non possono costituire un problema ma una vera occasione per vivere e gestire i valori dell’accoglienza e dell’inclusività che esigono il passaggio dall’insegnamento agli insegnamenti».
Nel panorama scolastico bergamasco, rimane tuttora l’isola felice dei centri di formazione professionale dove, diversamente dalle altre scuole, le iscrizioni si mantengono stabili anche grazie al positivo “saldo migratorio” e alla specificità della proposta formativa, «ma sempre più urgente – ha detto ancora Paola Manzullo – rimane la questione di attuare un meccanismo efficace per la revisione degli standard formativi affinché il sistema possa rispondere in tempi adeguati alle trasformazioni sempre più veloci ed a volte imprevedibili del mercato del lavoro ed alla richiesta di competenze e professionalità del mondo produttivo. Prioritaria resta infine la necessità, cui la Formazione Professionale può dare un decisivo contributo, di dare impulso ad un’organica politica di sviluppo della formazione per tutto l’arco della vita».
Altro nodo da affrontare è la diffusione dell’intelligenza artificiale e il suo utilizzo nelle scuole. «L’intelligenza artificiale ormai già abbraccia molti settori (ingegneria, economia, scienze sociali ecc.) e non può rimanere ai margini dei percorsi educativi funzionali a dare ai giovani gli strumenti essenziali per affrontare le sfide del futuro. Dobbiamo studiare e riflettere – ha concluso la segretaria provinciale della Cisl Scuola – su come l’intelligenza artificiale possa costituire un’importante risorsa per migliorare l’apprendimento e quali competenze siano necessarie e fondamentali per usufruire e sviluppare tecnologie sempre più avanzate oltre a come sia possibile garantire che le loro potenzialità siano utilizzate in modo etico e consapevole».