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Da Ardesio alla provincia di Brescia: lo spettacolo sul Moretto conquista nuovi palcoscenici

Il percorso di riscoperta del pittore lombardo cinquecentesco Alessandro Bonvicino, noto come il Moretto, prosegue con un nuovo appuntamento teatrale. Lo spettacolo “Ahi, troppo desiderio. Un’ora nella bottega di Alessandro Bonvicino detto il Moretto” (1492-1554), realizzato dalla compagnia Teatro Minimo, varca i confini bergamaschi e andrà in scena a Orzinuovi, in provincia di Brescia.

L’opera teatrale, che idealmente collega Ardesio, terra d’origine della famiglia del Moretto, con la provincia bresciana, accompagna il pubblico in un viaggio nel tempo fino al 1542, quando l’artista dipinse il celebre ritratto di Fortunato Martinengo. Sul palco, gli attori Gabriele Penner e il giovanissimo Giosué Imberti daranno vita a questa affascinante rievocazione storica. I costumi sono curati da Elisabetta Cosseddu, mentre testo e regia portano la firma di Umberto Zanoletti. Lo spettacolo intreccia storia dell’arte e invenzione, documenti d’archivio e dialoghi immaginari, restituendo al pubblico la figura di uno dei protagonisti della pittura lombarda del Cinquecento.

“Ahi, troppo desiderio”, commissionato dal Comitato del Moretto, è stato finanziato dal Comune di Ardesio con il supporto di Pro Loco Ardesio e Vivi Ardesio. Sarà in scena a Orzinuovi venerdì 7 febbraio alle 20.30 nel Centro Culturale “Aldo Moro” (via Palestro 17).

«Questo spettacolo nasce per ricordare le origini ardesiane del Moretto e valorizzare la sua importanza nel panorama artistico del Cinquecento italiano – spiega Simone Bonetti, assessore alla Cultura del Comune di Ardesio e presidente di Vivi Ardesio –. Dopo la “prima” ad Ardesio, abbiamo pensato di proporre questo spettacolo anche nei “luoghi del Moretto” ossia i paesi o le città che hanno la fortuna di costudirne un’opera. Iniziamo da Orzinuovi che ha accolto, e ringrazio per questo, in modo straordinario la nostra proposta. Da Ardesio saremo presenti la sera del 7 febbraio nel centro culturale di Orzinuovi, proprio per dar valore a questo scambio tra due realtà legate alla figura dello straordinario artista lombardo. Ringrazio la sindaca Laura Magli per aver fin da subito sposato questa idea di collaborazione».

Anche la sindaca di Orzinuovi, Laura Magli, esprime soddisfazione. «È un onore accogliere nella nostra città questa rappresentazione, che non solo celebra in modo alquanto originale e accattivante Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, ma contribuisce anche a valorizzare la nostra storia e il nostro patrimonio artistico – osserva -. Ringraziamo il Comune di Ardesio che, con grande generosità, porta in scena questo spettacolo nel nostro paese, offrendo un esempio di collaborazione culturale di significativo spessore. Sono certa che sarà un evento speciale, capace di emozionare e di avvicinare ancora di più i nostri cittadini alla straordinaria figura di uno dei più importanti pittori bresciani rinascimentali».

Lo spettacolo

Lo spettacolo racconta la storia del grande pittore e ritrattista del Cinquecento lombardo. L’azione si svolge in un pomeriggio di primavera del 1542, nella bottega del Moretto, all’epoca uno degli artisti più richiesti a Brescia. Qui fa il suo ingresso il giovane nobile Fortunato Martinengo (interpretato da Gabriele Penner), desideroso di farsi ritrarre per donare il dipinto alla sua promessa sposa, Livia D’Arco. Tuttavia, il pittore è in ritardo e Fortunato si trova a dialogare con il giovanissimo garzone “Tista” (interpretato da Giosuè Imberti). L’attesa si trasforma in un confronto tra i due personaggi, fino all’arrivo del Moretto, il quale coglierà sul volto del giovane i segni di quel tempo sospeso, lasciando un’impronta indelebile nella sua opera, un ritratto destinato a diventare iconico e a giungere fino ai giorni nostri.

Il ritratto di Fortunato Martinengo Cesaresco

Il ritratto di Fortunato Martinengo Cesaresco è un dipinto a olio su tela realizzato da Alessandro Bonvicino intorno al 1542, oggi conservato nella Stanza 12 della National Gallery di Londra. Dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, l’opera sarà esposta a Brescia nella mostra “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”.

Il ritratto raffigura un giovane nobile bresciano vestito di velluto ed ermellino, abbandonato su un sedile con il gomito destro appoggiato e la mano a sorreggere il capo. Un dettaglio peculiare è il cappello con piuma, sul cui risvolto interno è presente un’iscrizione in greco antico: “ἰoὒ λἲαν πoϑῶ”, che significa “Ahi, troppo desiderio”. Gli studiosi hanno avanzato diverse ipotesi sul significato di questa frase: potrebbe riferirsi al sapere, a un viaggio in Terra Santa o, più semplicemente, al desiderio di sposare Livia D’Arco, all’epoca promessa sposa del giovane Martinengo. Questo capolavoro è considerato una delle opere più celebri del Moretto e testimonia il suo straordinario talento di ritrattista.

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