La mobilità è diventata una delle sfide più urgenti del nostro tempo. L’aumento del volume di traffico e la crescita dei disagi quotidiani, come gli ingorghi che spesso caratterizzano le strade, evidenziano la necessità di interventi concreti per garantire una mobilità sicura ed efficiente.
In risposta a queste problematiche, l’Automobile Club d’Italia (ACI) di Bergamo, con il presidente Valerio Bettoni, ha annunciato l’intenzione di intensificare l’impegno per migliorare la sicurezza stradale, con particolare attenzione alla sorveglianza, al controllo e alla responsabilizzazione degli utenti della strada. Proprio per questo motivo, l’Aci ha istituito una Commissione ad hoc, presieduta dall’architetto Felice Sonzogni, con il compito di monitorare il progresso nella realizzazione delle infrastrutture della provincia, che comprende strade, ferrovie, tranvie, interporti e trasporti pubblici. Il fine di questa Commissione è non solo monitorare lo stato attuale, ma anche aggiornare le previsioni sulla mobilità complessiva nei prossimi anni.
La questione della sicurezza, però, è ancor più urgente, considerando i tragici incidenti che hanno segnato le ultime settimane. «Tre morti in pochi giorni sulle nostre strade bergamasche, portando a un totale di 11 decessi dall’inizio dell’anno, sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare – ha dichiarato Bettoni – . È di questi giorni peraltro la notizia che le strade più pericolose durante il 2024 sono risultate l’asse interurbano e le vie Borgo Palazzo e Broseta in città e l’ex-statale 741».
A peggiorare la situazione, Bergamo occupa l’ottavo posto in Italia nella graduatoria dei capoluoghi di provincia con le strade più pericolose, secondo un’indagine dell’International center for social research. Nella lista, è preceduta solo da città come Roma, Milano, Genova, Firenze, Torino, Bologna e Napoli.
Un’indagine condotta prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada (14 dicembre 2024) sul comportamento degli automobilisti al volante ha rivelato che ben il 65%, nella fascia tra i 35 e i 44 anni, ammette di non rispettare appieno le norme. La principale causa di infrazioni riguarda l’eccesso di velocità, con 10,5 milioni di automobilisti che superano regolarmente i limiti, seguita dall’uso improprio del telefono cellulare, dall’assunzione di sostanze stupefacenti e dall’abuso di alcol.
Per ridurre il numero degli incidenti, molti concordano sull’importanza di abbassare i limiti di velocità, una misura su cui può incidere soprattutto la politica. L’auspicio è che il nuovo Codice della Strada e l’intensificazione della vigilanza possano produrre gli effetti attesi.
L’Aci di Bergamo, da sempre attiva nella prevenzione, ha promosso corsi di educazione stradale per gli studenti, in particolare quelli delle scuole superiori, con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni all’importanza di una guida responsabile.
Per far fronte alla situazione, l’Aci sta progettando nuove iniziative di educazione, informazione e sensibilizzazione per i cittadini. «La libertà e la facilità degli spostamenti non devono sconfinare nel pericolo», ha concluso Bettoni.