Una nuova mostra negli spazi dell’associazione culturale “Casa Matteo” a Fino del Monte. In occasione della Festa della Donna, Franca Pezzoli ha inaugurato la personale di Maria Maddalena Manna dal titolo “In viaggio“, con opere in cui si può ammirare l’abilità dell’artista nel lavorare la creta, quasi come se fosse una materia viva.
Maria Maddalena Manna, che vive e lavora tra Lovere e Gianico, presenta un percorso che si snoda tra la sua formazione all’Accademia Tadini, dove ha studiato con Giuseppe Grimani, e una serie di esperienze artistiche che spaziano dal teatro alla ceramica. Negli anni ’70 e ’80 ha fatto parte di un gruppo teatrale di ricerca con esperienze internazionali e, parallelamente, ha frequentato laboratori di ceramica. Dagli anni ’90 ha trovato nella cottura rapida un modo congeniale per esprimersi. Le sue opere, che spaziano dalle forme archetipiche a oggetti meditativi, sono caratterizzate dall’attenzione al trattamento delle superfici e dalla ricerca di un equilibrio tra il materiale e la sua rappresentazione. I mondi immaginari provengono dall’infanzia, dai sogni, dallo specifico femminile, dal contesto culturale contadino ricordato con critico affetto e portatore di valori di relazione con la natura.
Franca Pezzoli, curatrice della mostra, ha raccontato l’incontro con l’artista, avvenuto a Clusone: «Ho conosciuto Maria Maddalena nel mio spazio a Clusone e subito è nata una grande simpatia tra di noi, tante affinità nell’arte e nel quotidiano ci portano a un rapporto di stima e amicizia reciproca. Mi piace tantissimo il suo modo di confrontarsi con la creta, quasi come se fosse una materia viva, dalla quale lei sa prendere il meglio e aiutarci a comprendere questo materiale».
La ceramica di Manna racconta storie personali e universali: «Il corpo umano e gli oggetti trovati nella natura mi affascinano allo stesso tempo. Il mio lavoro porta riferimenti antropomorfi oltre ad avere una narrazione autobiografica. I ricordi dell’infanzia della casa e del paesaggio circostante sono evocati nella creazione di sculture che amo posizionare anche come installazioni. Queste opere sono un racconto di un mio mondo di sogno costruito dentro qualcosa di conosciuto», ha affermato l’artista.
La storica dell’arte Giovanna Brambilla ha sottolineato: «Lo spazio occupato da queste forme artistiche, ora basse, ora alte, assumerà la ritmica musicale di una partitura, quasi queste forme avessero un suono, fossero tese alla ricerca inesausta di un equilibrio. Cercassero sia uno stare sia un elevarsi». Manna, infatti, esplora il contrasto tra il movimento e la staticità. «Che cosa è un anello se non un piccolo cerchio di memoria da portare con sé? E forse, moltiplicandolo in verticale, quasi per gemmazione, non si costruisce un monumento al pegno e alla memoria? E cosa è una nave se non un contenitore fragile, che cerca di dare sicurezza all’uomo nell’imprevedibile mare? E forse, accostando due navi, non si evoca la sorellanza e lo stare vicino come segno di forza e di alleanza?», ha concluso Brambilla.
La mostra, allestita negli spazi di “Casa Matteo” in via Bì e Cardas a Fino del Monte, sarà aperta fino al 14 aprile 2025. Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’indirizzo email info@pezzoliarte.com, telefonicamente al numero 3755678503, o visitare il sito web.