Un pezzo di storia di Alzano Lombardo, rimasto celato per secoli dietro le mura della clausura, si è aperto eccezionalmente al pubblico in questo fine settimana. Il Monastero della Visitazione di Maria ha ospitato una mostra e delle visite guidate, riscuotendo un grande successo di partecipazione nella giornata inaugurale di ieri e continuando ad accogliere visitatori anche oggi, domenica 27 aprile.
La straordinaria apertura è stata resa possibile grazie alla generosa disponibilità della Curia di Bergamo, proprietaria dell’immobile, che ha accolto la proposta di valorizzazione di questo luogo dal fascino antico. Il Monastero, un vero e proprio gioiello architettonico che alcuni attribuiscono al celebre Giovan Battista Caniana, riveste un ruolo cruciale anche nel futuro urbanistico di Alzano. Come sottolineato nel Piano di Governo del Territorio recentemente adottato dal comune, l’area è considerata un nodo strategico per lo sviluppo futuro della città. L’amministrazione comunale ha precisato che l’ipotesi di una destinazione pubblica è un percorso che richiederà tempo, condivisione e ingenti risorse da reperire, ma ha ribadito il proprio convinto impegno in questa direzione, pur ricordando che ad oggi la proprietà resta privata.
L’iniziativa di apertura straordinaria nasce dalla sinergia della Fondazione Pesenti Calvi con il Politecnico di Milano, che per tre anni ha coinvolto circa 150 studenti del laboratorio di conservazione dell’architettura storica in un approfondito studio del monastero. Come ha spiegato uno degli studenti protagonisti di questa esperienza formativa, il lavoro all’interno del monastero, ha rappresentato un percorso completo, dalle analisi di rilievo alla vera e propria fase progettuale.
Durante queste due giornate di apertura straordinaria, il compito degli studenti è proprio quello di accompagnare i visitatori in un vero e proprio “viaggio” all’interno del monastero, ripercorrendo le tappe della vita monastica attraverso i secoli. Insieme a loro anche i ragazzi del progetto Giovani di Alzano Lombardo. L’evento ha visto la preziosa collaborazione del Comune di Alzano Lombardo, della Proloco, della Protezione Civile, degli Alpini e del collezionista Sandro Piccioli, che ha messo a disposizione alcune immagini storiche.