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Vittime in bicicletta: 2025 da record. L’appello di Aribi: “E’ ora di pene più severe”

La Presidente di Aribi – Associazione per il Rilancio della Bicicletta di Bergamo Claudia Ratti chiede pene più severe per chi investe i ciclisti. Sono già 130 morti sulle strade italiane nel 2025. In bergamasca l’ultima vittima a Cortenuova a fine luglio.

“La tragedia di queste morti non è solo un problema nazionale, ma tocca anche il territorio locale, come dimostrato dai recenti incidenti a Cortenuova e a Lecco. Purtroppo i ciclisti sono costretti a percorrere strade senza alternative, affrontando il rischio costante di incrociare automobilisti distratti o alterati”.

“A rendere il tutto ancora più doloroso è l’odio che si respira online. Sotto le notizie delle tragedie, si scatenano commenti che istigano alla violenza e che rivelano una profonda mancanza di cultura civica. La Ratti sottolinea che chi sceglie la bicicletta sta scegliendo la vita, la salute e l’ambiente, oltre a contribuire al benessere e all’economia del paese”.

Per contrastare questa spirale di violenza, la Presidente lancia un appello e un invito. In occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile a settembre, Aribi organizzerà un calendario ricco di eventi, tra cui pedalate, convegni e conferenze sulla sicurezza stradale.

La Presidente di Aribi invita chi fomenta l’odio a partecipare a questi incontri per portare il proprio “prezioso contributo” e rendersi conto di cosa significa realmente la cultura della bicicletta. “È un’opportunità per trasformare l’odio in un dialogo costruttivo e per lavorare insieme a una mobilità più sicura per tutti”.

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