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“L’albero dei tutti”: la scultura antimafia arriva a Bergamo

Fa tappa a Bergamo, dopo Bolzano e altre città d’Italia come Firenze, Roma, Trieste, solo per citarne alcune, l’Albero dei Tutti, la più grande scultura al mondo sulla memoria della lotta alle mafie al mondo, progetto realizzato con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano e di Confcommercio Imprese per l’Italia, avviato nel trentennale delle stragi mafiose dalla Fondazione Falcone, in accordo con l’amministrazione altoatesina.

La monumentale opera dell’artista ladino Gregor Prugger, immaginata e curata da Alessandro de Lisi , direttore del Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino- che al vertice vede la sorella del magistrato Maria Falcone e Vincenzo Di Fresco, presidente del museo- trova nel centro della nostra città, all’angolo con il Teatro Donizetti, una nuova piazza per il suo viaggio verso la presa di coscienza dell’importanza dell’impegno civile contro ogni forma di illegalità.

Dal 29 ottobre al 18 novembre, l’Albero dei Tutti, fragile colosso (l’abete, trasformato dai boschi altoatesini di Pilat in opera d’arte, è lungo 13 metri, alto 6 metri e largo altrettanti), rimette idealmente le radici, come ogni volta che viene esposto, in Largo Gianandrea Gavazzeni. Sui suoi rami, come gemme testarde, sono scolpite centinaia di piccole statue, che ritraggono donne, uomini e bambini assassinati dalla mafia, trasformando l’opera in un gigantesco corallo della memoria. L’Albero non è solo un tributo alle vittime delle mafie, ma una proiezione verso il futuro, la reazione e l’attivismo del pensiero collettivo, attraverso il linguaggio potente e universale dell’arte. In occasione dei quarant’anni dall’inizio del Maxiprocesso, l’impegno di Confcommercio, ormai partner storico della Fondazione Falcone, sta nella valorizzazione e diffusione della cultura della legalità, soprattutto tra le giovani generazioni, per radicare il valore del ricordo collettivo.

Una gemmazione senza stagioni, in una resurrezione laica per tutte le vittime delle mafie. Ogni statua racconta una vita, tra queste: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino , il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Emanuela Loi, il piccolo Claudio Domino, Francesca Morvillo e Libero Grassi, il commerciante ammazzato perché non pagò mai il pizzo. Un sigillo delicato contro l’oblio. Il progetto nazionale coinvolge, tra le altre associazioni territoriali, Confcommercio Bergamo. All’installazione dell’opera partecipano tra le istituzioni Comune di Bergamo, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo dei Vigili del Fuoco, Comando delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, Associazione Nazionale Alpini e tutte le diverse realtà della Polizia Municipale.

All’inaugurazione di questa mattina, alle 11, hanno partecipato Luciano Patelli, vicepresidente vicario Confcommercio Bergamo, Patrizia Di Dio, vicepresidente Confcommercio Imprese per l’Italia con delega alle Politiche della Legalità e della Sicurezza, Luca Rotondi, prefetto di Bergamo, Elena Carnevali, sindaca di Bergamo, Massimiliano Serra, consigliere della Provincia di Bergamo – Delegato al Terzo settore, Monsignore Giulio Dellavite, delegato per le relazioni istituzionali della Diocesi di Bergamo, Giorgio Sonzogni, presidente Sezione Alpini Bergamo, Alessandro de Lisi, curatore del progetto- Fondazione Falcone e l’artista Gregor Prugger.

 

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