Si avvicina alla conclusione l’anno di celebrazioni dedicato alla Casa dell’Orfano di Clusone e alla figura del suo fondatore, monsignor Giovanni Antonietti. Un percorso che, in occasione del centenario (1925-2025), ha intrecciato arte, storia e memoria collettiva attraverso spettacoli, mostre, conferenze e visite guidate.
L’appuntamento conclusivo è fissato per sabato 15 novembre a Bergamo, con il convegno di studi “La Casa degli orfani di guerra di Clusone e il suo fondatore Giovanni Antonietti. Aspetti educativi, assistenziali e vicende storiche dal primo dopoguerra agli anni Settanta”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Casa dell’Orfano e dall’Associazione Ex Allievi e Amici di Monsignor Antonietti, si svolgerà all’Auditorium Ermanno Olmi nel Palazzo della Provincia. La direzione scientifica è affidata a Rodolfo Vittori e Barbara Curtarelli del Centro Studi e Ricerche Archivio Bergamasco, il coordinamento a Sergio Primo Del Bello.
Il convegno rappresenta la prima analisi sistematica dei materiali conservati nell’archivio della Casa. Gli studi affrontano le origini e lo sviluppo dell’istituzione fino agli anni Settanta, i metodi educativi adottati nei diversi contesti storico-culturali, l’organizzazione amministrativa ed economica, lo sviluppo edilizio e architettonico, i beni artistici, librari e patrimoniali. Una sessione sarà dedicata alla figura di monsignor Giovanni Antonietti, sullo sfondo della storia novecentesca dalla Prima guerra mondiale agli anni della contestazione, attraverso l’epistolario del sacerdote gandinese.
Il programma della giornata
La mattinata si aprirà alle 9.30 con i saluti istituzionali di don Stefano Pellegrini, delegato della Diocesi di Bergamo; Attilio Fantoni, presidente della Fondazione Casa dell’Orfano; Luigi Rozzoni, presidente dell’Associazione ex allievi e amici di monsignor Antonietti; Lorenzo Migliorati, direttore dei centri di ricerca e terza missione dell’Università degli studi di Bergamo, introdotti da Rodolfo Vittori.
La prima sessione, dalle 10, moderata da don Mattia Tomasoni, direttore della Biblioteca del Seminario di Bergamo, affronterà il tema della carità sociale e dell’assistenza educativa agli orfani nella diocesi di Bergamo durante il Novecento con gli interventi di Angelo Bianchi, docente di Storia all’Università Cattolica di Milano, e Arturo Bellini della Fondazione don Andrea Spada.
La seconda sessione, con inizio alle 11.15, moderata da Lorenzo Migliorati, docente di Sociologia all’Università di Bergamo, sarà dedicata agli aspetti pedagogici e alla memoria educativa, con i contributi di Evelina Scaglia, docente di Storia della Pedagogia all’Università degli studi di Bergamo, Emilio Conte, ricercatore dell’Università degli studi di Bergamo, Micol Meghnagi, dottoranda in Sociologia e Ricerca sociale all’Università degli studi di Bologna, e Fabio Fregona, dottorando dell’Università degli studi di Bergamo. Seguirà l’intervento di Davide Capotorto sul patrimonio librario della Casa.
Nel pomeriggio, dalle 14, si entrerà nel vivo delle ricerche storiche e documentarie sulla figura di monsignor Giovanni Antonietti con Matteo Benzoni, ricercatore del Circolo culturale Baradello, e Rodolfo Vittori, docente e ricercatore, e Barbara Curtarelli, ricercatrice, entrambi del Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco, che presenteranno studi sull’epistolario e sui rapporti del fondatore con il clero e la società del tempo. Modera Ivano Sonzogni, docente e ricercatore del Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco.
La quarta sessione (ore 15.45) si concentrerà sugli aspetti economici e architettonici dell’istituto, con gli interventi di Stefania Servalli, docente di Economia all’Università degli studi di Bergamo, che dettaglierà i bilanci e i numeri che raccontano il bene, e Mariangela Carlessi del Politecnico di Milano, che approfondirà in particolare il tema della chiesa di Cristo Re e dei luoghi della Casa dell’Orfano. Modera Eugenio Guglielmi, ricercatore e già docente dell’Università degli studi di Firenze, Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco.
La giornata si concluderà alle 17 con l’intervento di Laura Benzoni, storica dell’arte, dedicato alla valorizzazione del patrimonio artistico dell’istituzione.

















