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Al via la stagione di pesca alla trota: nessuna semina in bergamasca

Mattinata speciale per i pescatori appassionati alla trota. Nelle prime ore di oggi, domenica 25 febbraio, è ufficialmente iniziata la stagione di pesca alla trota nelle acque regionali di tipo B. In Valle Seriana resta una tradizione, nonostante ogni anno le problematiche sono tante: in particolare i pescatori quest’anno hanno dovuto fare i conti con il maltempo degli ultimi giorni, ma soprattutto con la mancanza di semine nelle acque.

Nonostante ciò sono stati diversi gli appassionati che si sono riversati sul fiume Serio in luoghi storici, come ad Albino nelle zone del ponte vecchio romanico, oppure a Cene e a Ponte Nossa. La stagione è iniziata e ci spiega in un’intervista ad Antenna 2 il Presidente dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas Dario Tadè quali sono i problemi e gli impegni dell’associazione provinciale.

Ricordiamo che la normativa europea vieta di introdurre specie alloctone negli ecosistemi, per proteggere la biodiversità. L’ufficialità dell’approvazione delle commissioni parlamentari dell’emendamento al Decreto Mille proroghe, che proroga i lavori del Nucleo di Ricerca e Valutazione, istituito con la Legge n. 234/2021, fino al 30 settembre 2024, non è bastata per poter realizzarle sulle acque di tutta la Nazione come lo scorso anno. Il Mille proroghe non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e quindi al momento non esiste alcuna autorizzazione a seminare materiale ittico sulle acque.

A Bergamo l’ Associazione Pescatori convenzionata Fipsas era già pronta per le semine di trote iridee: la richiesta di semina è stata regolarmente spedita, ma è arrivato lo scontato no da parte di Utr Bergamo proprio per la mancanza della legge.

“Ci dispiace -spiega il Presidente Dario Tadè-, noi avevamo pronta la macchina organizzativa per queste semine straordinarie, che come gli altri anni avevano la finalità di convogliare i pescatori su alcuni tratti (campi gare) in modo da tutelare l’ immenso lavoro fatto negli anni con le 400.000 trotelle di novellame da noi immesse. Prendiamo atto di questa situazione: dispiace rilevare che il tema dell’immissione dei pesci nelle nostre acque sia ancora da risolvere. Sicuramente noi proseguiremo sulla nostra strada nel rispetto delle leggi e sapremo farci trovare pronti non appena la situazione si dovesse sbloccare”.

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