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Il lupo è stato declassato

Il Comitato permanente per la Convenzione di Berna, a conclusione di un iter avviato da diversi mesi, ha declassato il lupo da specie assolutamente protetta a specie semplicemente protetta. Il cambiamento, che entrerà in vigore tra tre mesi a meno dell’opposizione di un terzo degli stati firmatari della Convenzione (17 su 49), permetterà un contenimento anche numerico delle popolazioni di lupo in caso di disturbo significativo degli insediamenti e delle attività umane. Spetterà poi a ogni singolo stato, sulla base delle proprie esigenze e di dati oggettivi, stabilire le modalità e i tempi di intervento. La decisione non entrerà in vigore negli stati che hanno sollevato obiezioni.

La notizia del declassamento viene accolta con soddisfazione da diversi consiglieri regionali bergamaschi. «Si tratta di un’ottima notizia che può significare davvero una svolta nella tutela di allevatori, pastori e delle attività rurali in generale – dichiara Michele Schiavi di Fratelli d’Italia -. Da tempo infatti il mondo rurale chiede una risposta forte alla diffusione incontrollata del lupo, un problema che rischia di mettere in ginocchio centinaia di attività del nostro territorio e che troppo spesso è stato sottovalutato nonostante i dati evidenti e preoccupanti. Come spesso ho affermato anche un solo allevatore che rinuncia a salire in alpeggio per paura dei danni da lupo è un problema, perché non rappresenta solo un danno economico ma anche una sconfitta per le istituzioni».

«Negli scorsi mesi lo stesso gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale si era fatto portavoce di queste istanze all’interno della maggioranza, impegnando la Giunta a farsi parte attiva presso i tavoli nazionali ed europei nell’evidenziare l’urgenza del declassamento del lupo e dell’inizio di un percorso di gestione e contenimento – prosegue Schiavi -. L’importante risultato di oggi richiederà infatti l’aggiornamento della direttiva Habitat e l’adeguamento delle normative nazionali. Sarà di fondamentale importanza, proprio in questa sede, difendere i risultati finora raggiunti per poter finalmente arrivare ad adottare piani di gestione del lupo adeguati a livello locale».

«Il mondo rurale, in particolare quello legato all’agricoltura e all’allevamento, ha espresso preoccupazioni per l’aumento della presenza dei lupi, poiché possono causare danni alle attività agricole e, in particolare, agli allevamenti di bestiame – aggiunge Alberto Mazzoleni, anche lui di Fratelli d’Italia -. I lupi sono percepiti da alcune comunità rurali come un possibile rischio per la sicurezza dei loro animali e delle persone. Il declassamento del lupo e una sua gestione più controllata sono visti come risposte alle necessità della comunità rurale. C’è una forte richiesta di aggiornare le normative esistenti per consentire una gestione del lupo che bilanci la sua protezione con le esigenze di sicurezza e quelle economiche delle popolazioni rurali. Ciò include la creazione di piani di gestione che possano garantire il controllo della popolazione di lupi in determinate aree e la previsione di misure di prevenzione, quali recinzioni e dissuasori, oltre a compensazioni per i danni causati».

Sempre dal gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale arriva il commento di Pietro Macconi: «Finalmente viene riconosciuta l’importanza di garantire un equilibrio tra la presenza del lupo e le esigenze dei nostri territori. Esprimiamo soddisfazione per il declassamento, passaggio che è propedeutico agli interventi che le istituzioni potranno prendere nei confronti del lupo, a tutela degli allevatori e della fauna selvatica laddove se ne ravvisi l’urgenza. Questa modifica normativa, frutto di anni di lavoro presso le istituzioni europee, rappresenta un risultato fondamentale per le nostre comunità. Finalmente gli Stati membri potranno dotarsi di piani nazionali di gestione e contenimento, indispensabili per garantire un equilibrio tra la fauna selvatica e le attività umane, in particolare quelle legate all’agricoltura, all’allevamento e alla pastorizia. È un segnale importante che dimostra come le istanze dei territori possano trovare ascolto in Europa, a beneficio delle nostre tradizioni e del tessuto economico locale».

Esprime soddisfazione anche Jonathan Lobati di Forza Italia. «Ora possiamo lavorare a proposte concrete per la risoluzione di un problema evidentemente non più rimandabile.  Dobbiamo dare una riposta concreta e rapida ai territori di montagna, ad allevatori e agricoltori che stanno vivendo con grande apprensione questo momento. Il lupo resta un animale che merita la giusta tutela e attenzione, ciò nonostante è importante salvaguardare il lavoro di chi tiene viva la montagna, ogni giorno».

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