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Clusone, le minoranze: «Ma Setco ha senso oggi?»

Se.T.Co. sta per Servizi tecnologici comuni ed è una società a completo capitale pubblico fondata nel 1997. Ne fanno parte una trentina di Comuni della Val Seriana e Val di Scalve. Tra cui anche Clusone, dove se ne è parlato durante l’ultimo Consiglio comunale.

Il primo punto all’ordine del giorno era dedicato alla «Relazione conclusiva sul processo di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie». Un punto in merito al quale i tre gruppi di minoranza (Clusone Viva, Clusone nel cuore e Siamo Clusone) hanno espresso la loro contrarietà.

«Il processo di razionalizzazione è stato introdotto dalla Legge allo scopo di ridurre drasticamente il numero delle società partecipate – spiega Roberto Balduzzi, di «Clusone Viva» -. In realtà, la relazione proposta per il Comune di Clusone conferma il mantenimento di tutte le partecipazioni azionarie. Il voto contrario delle minoranze, condiviso da tutti i tre i gruppi, è motivato dal fatto che non tutte queste partecipazioni ci paiono da sostenere».

In particolare, le minoranze sono perplesse sul mantenimento di Setco così com’è oggi. «Da quando la società è stata privata del servizio di igiene ambientale (finito in capo a G.Eco., società di cui fa parte anche Setco, ndr), per intenderci la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, è competente solo per servizi marginali come la manutenzione del verde, dell’illuminazione pubblica e lo svuotamento dei cestini – prosegue Balduzzi -. Servizi che non eroga per tutti i Comuni soci e che perlopiù esternalizza a terzi».

«La nostra posizione – conclude il consigliere di minoranza – è che mantenere un costo di gestione della società, soprattutto per la parte degli amministratori e dei dirigenti, sia oggi economicamente non sostenibile e uno spreco di risorse pubbliche, visto che oggi la società non ha una vera funzionalità».

Per le minoranze Setco sarebbe quindi da chiudere? Non è proprio così. «La nostra non è una posizione di contrarietà a priori – osserva Laura Poletti, di «Clusone nel cuore» -. Oggi non abbiamo i documenti necessari per fare una valutazione oggettiva. A noi interessa che i cittadini clusonesi abbiano i migliori servizi con un migliore rapporto qualità prezzo. Già quattro mesi fa eravamo stati chiamati in Consiglio comunale a decidere se costituire una nuova partecipata, tramite Setco, che dovrebbe gestire la manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica (e occuparsi dell’efficienza energetica degli edifici comunali, ndr), quindi svolgere l’unica attività oggi in capo a Setco. Quest’ultima di fatto verrebbe svuotata: servirebbe solo per gestire la partecipazione».

«Però la documentazione ad oggi non è ancora arrivata – prosegue Laura Poletti -. La prima domanda quindi è: come avremmo potuto quattro mesi fa decidere se oggi la documentazione non c’è? Allora il punto all’ordine del giorno fu ritirato dietro nostra insistenza. Già all’epoca il sindaco Paolo Olini e l’assessore Elisabetta Mangili insistevano per dire che questa era la soluzione migliore per il Comune di Clusone, quando oggi non abbiamo ancora i dati per poterlo dire. La nostra non è una posizione di contrarietà, ma vorremmo decidere con cognizione di causa».

Abbiamo contattato il sindaco per avere una replica, ma ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Presto, però, il Consiglio comunale dovrebbe tornare sull’argomento.

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