La chiusura della scuola primaria nel 2016 a Oneta era stato un duro colpo per la popolazione del piccolo centro abitato della Val del Riso.
Nonostante l’andamento demografico decrescente, si era comunque salvata la scuola dell’infanzia, ma una recente comunicazione, inviata ai genitori dei bimbi lo scorso 15 maggio, sembra segnare purtroppo anche il futuro di questa struttura.
Secondo la comunicazione pervenuta all’Istituto Comprensivo dall’Ufficio Scolastico di Bergamo, per il plesso di Oneta «a fronte di 10 bambini è stata richiesta 1 sezione a orario normale. Tenuto conto nel contesto delle risorse assegnate e in riferimento ai parametri numerici stabiliti dal DPR 81/09 non è possibile mantenere la sezione richiesta. Pertanto per l’a.s. 2020/21 la sezione di Oneta non sarà autorizzata, ma per accogliere i bambini sarà autorizzata nel plesso di Gorno n. 1 sezione a orario ridotto».
Come risposta le mamme hanno sottoscritto un’istanza inviata a più autorità.
«È stata una doccia fredda – afferma Federica Baronchelli – perché le iscrizioni si sono concluse a fine gennaio e avevamo ricevuto la speranza che essendo 10 iscritti la scuola avrebbe potuto continuare. Invece da questa lettera apprendiamo che la scuola chiuderà e avremo la possibilità di iscrivere i bambini a Gorno in una sezione a orario ridotto».
«Questa notizia arriva in un momento sbagliato – spiega Laura Zanni -, oltre che in un modo sbagliato. Ci troviamo comunque a dovere mantenere le distanze e questa scelta ci porterà a settembre a rischiare di non riuscire a mantenere queste distanze perché i nostri bambini andranno ad aggiungersi ai 26 di Gorno. Io mi chiedo, era proprio il momento di fare una scelta del genere mentre qui a Oneta le distanze potevano essere mantenute?».
«Oltre alla chiusura della sezione di Oneta dell’asilo – continua Olga Ricuperati -, ora dobbiamo affrontare le difficoltà del trasporto dei bambini in un momento in cui il distanziamento diventa essenziale. Ci chiediamo come possa essere svolto questo servizio».
«L’offerta dell’Istituto Comprensivo di Ponte Nossa – aggiunge Claudia Rodigari – è per un tempo ridotto, cosa che causerà problemi alle mamme lavoratrici che dovranno cercare l’aiuto dei nonni o richiedere un part-time».
«La cosa che ci ha fatto molta tristezza – afferma Melissa Gorra – è il fatto che i bambini siano stati trattati come dei numeri in un periodo come questo in cui le scuole da un giorno all’altro sono state chiuse e sono stati catapultati in un’emergenza. Il prossimo anno si troveranno anche a dovere cambiare ambiente, cosa che rischia di aumentare il disorientamento».
«Il nostro piccolo Comune è un paese di montagna classificato come ad alto svantaggio – completa Paola Pizzamiglio -, la scuola di montagna era uno dei pochi servizi rimasti e rappresentava un’occasione di coesione sociale molto importante, senza considerare la rilevanza dell’aspetto educativo pedagogico».
Oneta ha 580 abitanti e si sviluppa tra i 750 e i 1250 metri sul livello del mare, a tutti gli effetti un Comune di montagna. L’asilo infantile venne aperto nel 1957.