Il tram per Vertova è sui binari di partenza, ma non è detto che si riesca a farlo muovere. Serviranno soldi, almeno 37 milioni di euro, e soprattutto che la Val Seriana spinga tutta nella stessa direzione. In questo modo, forse, i binari potranno continuare anche dopo Albino.
Sta tutta qui, grosso modo, la sintesi delle posizioni emerse oggi a Ranica, nel corso della visita dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte alla sede di Teb (Tramvie elettriche bergamasche). Accompagnato dal presidente dell’azienda Filippo Simonetti e dall’amministratore delegato Gianni Scarfone, Sorte ha raggiunto Ranica in tram da Bergamo e visitato gli uffici, il deposito, gli impianti, l’officina e il centro di controllo operativo. Inevitabile parlare del tema della settimana: la tramvia fino a Vertova. Progetto già previsto e inserito nel Piano territoriale di coordinamento provinciale.
«Non possiamo che essere favorevoli a tutti i progetti che vedono lo sviluppo di Teb: a Vertova o in Val Brembana – osserva l’assessore regionale –. È sempre una questione di costi. Dobbiamo tenere i piedi per terra, anche perché oltre ai costi dell’opera ci sono quelli per la gestione. E se il contributo statale è sempre meno, si fa fatica a mantenere infrastrutture così importanti. Però noi non stronchiamo niente, vogliamo anzi credere in un ulteriore prolungamento. Quindi, se ci saranno le condizioni e le risorse economiche sicuramente Regione Lombardia farà la sua parte».
Dal canto suo, l’azienda non si tira indietro: «Noi come Teb siamo convinti dell’opportunità di questo intervento – afferma il presidente –. Ci daremo da fare per coordinare gli enti locali e fare in modo che trovino un accordo per essere anche loro parte attiva. Qualora il territorio avesse univocità d’intenti, abbiamo più chances di ottenere non solo la partecipazione della Regione, che darei per scontata, ma anche le quote importanti di investimento nazionale che occorre reperire. Non è domani mattina che arriva il tram a Vertova, ma è oggi che si parte davvero. E come Teb ci daremo da fare perché questo intervento, assieme a quello per la Val Brembana, sia parte della nostra attività di sviluppo».
Simonetti ringrazia chi ha riportato il tema al centro del dibattito: «È giusto porre il problema, perché per realizzare questo prolungamento occorre costruire le condizioni. E questo non lo si fa in due mesi: ci vuole qualche anno. Ma se non si parte a costruire non si arriva fino in fondo». Quindi, prosegue il presidente di Teb, adesso la prima azione sarà rispondere all’Amministrazione comunale di Vertova che ha già chiesto un confronto: «Incontreremo i sindaci del territorio per ragionare su che tipo di sviluppo e trasformazione immaginano che la tramvia porti, perché quest’opera ha senso se pensata assieme al territorio e alle amministrazioni che lo governano».
Preso atto che c’è la volontà di arrivare fino a Vertova, bisogna verificare se esistono anche le condizioni. Anzitutto, quanto potrebbe costare il prolungamento? «Lo studio di fattibilità che fece Teb alcuni anni fa lo quantificava in 37 milioni – risponde Simonetti –. È per noi importante sottolineare che si tratta del prolungamento di una tramvia esistente e quindi della possibilità di utilizzare risorse di personale e di servizio già presenti. Naturalmente ci sono complessità che vanno affrontate, ma tutte le opere complesse se non vengono iniziate non arrivano a termine».