É esposto a Fiber Storming a Bergamo l’arazzo realizzato da Elena Redaelli, dove l’artista ha utilizzato tessuti e materiali riciclati dagli scarti di produzione messi a disposizione da Sitip, azienda tessile di Cene in Valle Seriana. È così che prende vita “Emersione” un’opera che mette in rilievo la necessità di rispetto verso l’ambiente e di continuo dialogo tra uomo e natura.
Un incontro tra produzione industriale e arte, tra la scelta di Sitip di ridurre il proprio impatto sull’ambiente e il percorso creativo di Elena Redaelli. Nasce così Emersione, un’opera che si sviluppa partendo dall’uso di tessuti dalle texture e strutture differenti e che giunge alla narrazione di una storia, quella tra l’uomo e la natura, e che sottolinea la necessità di dialogo tra le parti per la cura e il prosperare di entrambi. Un’opera importante nelle dimensioni e nel processo che sarà esposta al pubblico nell’ex ateneo in Città Alta a Bergamo da oggi al 12 febbraio, nell’ambito della manifestazione Fiber Storming.
Evento coordinato e promosso da ArteMorbida Textile Arts Magazine, Fiber Storming è curato da Barbara Pavan e ha avuto inizio in occasione di Bergamo Arte Fiera 2023, per concludersi nelle sale dell’ex Ateneo a metà febbraio. Al termine dell’evento, l’opera Emersione sarà esposta in modo permanente presso la sede di Sitip a Cene, nella media valle Seriana.
L’opera è, anche grazie ai materiali usati, la realizzazione visiva di un concetto molto più alto: «In Emersione, una spinta dinamica imprime un movimento dal basso verso l’alto ad elementi sommersi, inducendoli ad innalzarsi oltre l’immobilità della superficie – spiega Elena Redaelli – irrompendo così nello spazio, sollevandosi e alterando l’equilibrio preesistente per creare nuove dinamiche e connessioni».
L’ispirazione che ha condotto alla nascita di Emersione deriva anche dai tessuti toccati con mano dall’artista, un’esperienza positiva provata in occasione della sua visita presso la sede Sitip, dove ha potuto scoprire un ambiente produttivo diverso dal suo immaginario: una realtà quotidiana silenziosa, dove è possibile udire solo un sommerso brusio, in un ambiente luminoso respirando aria priva di odori. Anche questo è Sitip, un’azienda che da anni affianca a una continua ricerca di miglioramento e perfezionamento del prodotto la creazione di un luogo di lavoro sempre più sicuro e accogliente.
«Crediamo che a fianco di iniziative concrete per ridurre il nostro impatto ambientale, siano necessarie anche iniziative che stimolino la riflessione prima e la condivisione poi – sottolinea Silvana Pezzoli Vicepresidente Esecutivo di Sitip – e non vi è niente come l’arte che riesce in questo obiettivo. Ecco perché siamo estremamente orgogliosi di aver contribuito all’opera firmata da Elena e ancor più felici quando potremo esporla in azienda».
Il racconto antico della relazione tra uomo e ambiente, è più che mai contemporaneo e centrale nella narrazione della storia di Sitip. Infatti, i materiali utilizzati dall’artista sono tessuti di scarto della linea NATIVE Sustainable Textiles prodotti con filati riciclati e processi di lavorazione a basso impatto ambientale, che hanno la caratteristica di ridurre il consumo di risorse naturali. La partecipazione “attiva” di Sitip in questa iniziativa mira a una presenza aziendale sempre maggiore sul territorio con iniziative a supporto dell’ambiente e di chi lo abita: in tal senso Sitip è da anni impegnata concretamente su questo fronte che l’ha portata alla pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità e all’ottenimento di importanti certificazioni (come ISO 9001, ISO 14001, ISO 50001, Bluesign, Grs) grazie al lavoro sull’ottimizzazione dei processi produttivi e dell’ambiente di lavoro.