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Gazzaniga, 150 volontari danno vita alla festa dell’oratorio

Festa oratorio Gazzaniga

Dieci giorni di appuntamenti, 150 volontari impegnati, tanta musica e voglia di stare insieme. Sono gli ingredienti della festa dell’oratorio di Gazzaniga, scattata giovedì 2 luglio. Protagoniste della prima serata sono state le note della fanfara alpina di Scanzorosciate. Ma le proposte spaziano dal liscio, al latinoamericano, all’afro. Al di là del programma, però, quel che più conta è il significato dell’iniziativa. “Il senso è tirare le fila dell’anno – commenta il curato don Denis Castelli –. Tutte le persone che lavorano per l’oratorio si ritrovano per vivere questa settimana, in particolare nell’ambito del volontariato. Se non ci fossero i volontari, non ci potrebbe essere una festa dell’oratorio. E quello di cui mi rendo conto sempre più è che ci mettono il cuore. Danno una disponibilità totale: ci sono persone che arrivano al mattino e si fermano anche la notte per l’oratorio, per la comunità. Questo credo sia il senso di una festa dell’oratorio”. Oltre ai 150 volontari impegnati nell’arco dei dieci giorni di festa, quest’anno a darsi da fare ci sono pure gli animatori del Cre: “Li ho coinvolti per i turni la sera: lavare i piatti, stare al bar, servire ai tavoli. In modo che prendano un po’ di passione anche loro per l’oratorio: non solo come fruitori, ma anche come ragazzi che danno il loro tempo per la comunità”, prosegue don Denis. E aggiunge: “A me piace il clima che si crea all’interno dell’oratorio con questa festa. E l’auspicio è che anche in futuro continui questo spirito comunitario”. Il riferimento a quello che avverrà non è casuale: questa per lui è l’ultima festa dell’oratorio a Gazzaniga. Dopo 6 anni in Val Seriana, il suo ministero proseguirà in Val Brembana come parroco di quattro comunità: Mezzoldo, Piazzatorre, Piazzolo e Olmo al Brembo. Viene spontaneo chiedergli cosa porterà con sé: “Al termine di un’esperienza sono tanti i ricordi, tanti i volti, ma sono tante anche le gioie che porto via. In particolare, vedendo persone che hanno passione per la crescita dei nostri ragazzi, anche con le fatiche che ci possono essere. Ma lo spirito oratoriano è questo: vivere con entusiasmo un’esperienza per aiutare adolescenti e giovani ad appassionarsi anch’essi”.

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