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Depurazione, Uniacque prosegue con l’operazione rimborsi

Si è conclusa a fine luglio la prima fase dell’operazione con cui Uniacque restituisce ai cittadini le somme non dovute per la depurazione. La società che gestisce il servizio idrico integrato in gran parte della Provincia di Bergamo ha deciso l’anno scorso di procedere ai rimborsi. «Uno dei primi atti che abbiamo assunto appena insediati come Consiglio d’amministrazione – spiega il presidente Paolo Franco – è stato fare l’elenco di tutte quelle realtà che avevano pagato l’onere della depurazione anche non avendo il servizio. Abbiamo subito fatto una distinzione fondamentale, perché Uniacque c’è solo dal 2007, ma la tariffa veniva versata ai comuni anche prima che fosse costituita la società». Si è quindi provveduto a suddividere i due periodi. I soldi del secondo (da quando c’è Uniacque) verranno scorporati dalle bollette direttamente, «anche perché sono stati pagati a Uniacque e quindi sappiamo a quanto ammontano», precisa il presidente. Si tratta di una cifra che si aggira intorno ai 2 milioni e 700 mila euro. La prima fase, invece, si è conclusa il 31 luglio, per circa 3 milioni e 600 mila euro. In tutto, quindi, «un’operazione da oltre 6 milioni di euro, che coinvolge 22 mila utenze», sottolinea Paolo Franco. «Ritenevamo opportuno e giusto restituire anche quello che non avevamo preso noi. Devo precisare che c’era una normativa che prevedeva di applicare la tariffa anche se non c’era la depurazione, in base al principio che chi inquina paga. In questi 10 anni c’è stato però un cambio di normativa». Il presidente di Uniacque conclude ringraziando «le amministrazioni comunali che si sono fatte carico dell’attività di sportello aiutando molto la società, in modo che fosse data a tutti l’opportunità di verificare se avevano diritto al rimborso o meno».

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