Dopo un lungo periodo di stallo si sblocca a Premolo la vicenda dell’oratorio. Oggi è iniziato lo smantellamento delle impalcature che avvolgono la struttura. Giovedì si procederà con la demolizione della parte più alta. Per permettere le delicate operazioni in tutta sicurezza è prevista la chiusura dell’adiacente strada durante la giornata di giovedì. Resterà un muro alto due metri con lo scopo di evitare che qualcuno caschi all’interno della struttura sventrata.
«Dopo un anno – spiega il parroco don Gianluca Colpani – siamo riusciti a sbloccare questa situazione grazie ai tecnici competenti e architetti che ci stanno seguendo. Abbiamo presentato una domanda alla “Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio” di Milano per cercare di ottenere lo scioglimento del vincolo che bloccava i lavori. Ora che abbiamo ottenuto permesso della Soprintendenza possiamo immaginare un futuro diverso per la nostra comunità. Ora l’oratorio si può abbattere e già mercoledì sera con la riunione del “Consiglio per gli affari economici” della parrocchia cercheremo di capire cosa serve veramente alla nostra comunità, ci basta quello che serve per una comunità di mille abitanti».

L’oratorio a Premolo può tuttavia assumere importanza anche per l’accoglienza delle persone in visita per motivi di fede a don Antonio Seghezzi o a madre Gesuina Seghezzi. «Anche il prossimo 18 novembre – continua don Gianluca – saremo a Roma in udienza dal Papa, occasione con la quale cercheremo di presentare la figura di don Antonio al Pontefice. Stiamo cercando di farla conoscere sempre di più, ma sarebbe bello se anche da noi rifiorisse la voglia di pregare don Antonio Seghezzi».


La chiesa parrocchiale di Rovetta, dedicata a “Tutti i santi”, nelle settimane scorse si è dotata di due nuove campane. Su uno dei due nuovi strumenti bronzei si ricorda proprio don Antonio Seghezzi. Sotto all’immagine del sacerdote si legge: “A don Antonio Seghezzi. La letizia si deve vivere, questo è il Vangelo puro”.
