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Alto Sebino, agricoltura e turismo per rilanciare il lavoro

Percorsi per lo sviluppo dell’occupazione nel territorio dell’Alto Sebino, grazie all’accordo per il lavoro firmato questa sera (venerdì 20 novembre), nella sala consiliare della Provincia di Bergamo. L’intesa coinvolge i comuni di Bossico, Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina e Sovere. Si tratta del primo atto concreto relativo alle aree omogenee previste dal nuovo Statuto della Provincia di Bergamo.

«L’accordo è stato fortemente voluto dalla Cisl di Bergamo – dice Giacomo Meloni, della segreteria provinciale del sindacato di via Carnovali –. La firma è indubbiamente un fatto positivo per  il coinvolgimento di tutte le forze sociali, istituzionali e amministrative, per la creazione del tavolo territoriale e la cabina di regia, valorizzando il modello partecipativo e non l’autoreferenzialità. Importante che tutte le realtà che vi aderiscono mettano al centro il lavoro come la priorità del territorio, che registra una disoccupazione vicina al 10%, e la chiusura di numerose attività artigianali e dell’edilizia. Poi, la scelta di individuare il settore dell’agricoltura quale ulteriore settore di sviluppo del territorio, oltre la vocazione industriale e turistica che vanno fortemente salvaguardati».

Alla firma erano presenti il presidente della Provincia Matteo Rossi, quello della Comunità montana dei Laghi Bergamaschi Alessandro Bigoni, il presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’Alto Sebino (nonché sindaco di Lovere) Giovanni Guizzetti e alcuni sindaci del territorio, che hanno condiviso il tavolo con Cgil, Cisl, Uil, Enaip, Patronato San Vincenzo, Confindustria e Imprese & Territorio.

«L’accordo – prosegue Meloni – è per la Cisl di Bergamo la conclusione positiva della prima  tappa di un percorso che necessariamente deve proseguire e dare risultati concreti sull’occupazione. Per questo è doveroso definire ulteriori interventi che vanno da un adeguato investimento per migliorare l’attrattività del territorio, alla dotazione di adeguate risorse economiche tramite un apposito fondo territoriale  per finanziare le iniziative che di volta in volta possono essere messe in campo, quali la formazione, l’intreccio domanda e offerta di lavoro, l’avvio di nuove attività, l’attrattività del territorio che, nel terzo trimestre dell’anno in corso purtroppo è quello che fa registrare il dato peggiore di tutta la provincia di Bergamo con un tasso di crescita di – 1,5 %».

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